I non credenti, i ‘mezzi praticanti’, gli atei globali…. (tre categorie che raggiugeranno il Paradiso sicuramente prima di noi papaboys) dovrebbero farsi delle domande sulla Chiesa.
Domande profonde, pesanti, intense. Ma non leggendo Repubblica! Oppure: leggendo Repubblica, ma per ciò che riguarda politica e società – ma non quando parla di Chiesa.
L’idea che ho – mia personale (ed io non conto niente, tranne che agli occhi di Dio ndr) è che nonostante gli sforzi di Scalfari che simpaticamente si possono accettare, Repubblica… di Chiesa (quella vera) non ci abbia ancora capito niente. Rincorre lo Ior, spara sui preti peccatori, bombarda i valori in nome di una libertà-libertinaggio che sinceramente non posso approvare.
Leggo. E Rifletto.
Ma se tutti quelli che non ‘credono’ leggessero della Chiesa di Don Angelo (missionario che ci scrive via facebook dalla …. fine del mondo) allora tornerebbero a Messa, e di corsa! E si butterebbero ancora tra le braccia della Madre. Chiesa. di Daniele Venturi
Ecco che cosa ci scrive Don Angelo.
Escuela primaria Canibalillo Rosario. Día de la celebración de los niños.
Ieri 1 Ottobre si è celebrata la festa dei bambini in Guatemala. Sono stato in un villaggio a fare una estrema unzione ed ho dovuto scalare una montagna a piedi, il cammino è stato lungo, difficile e molto faticoso. Nel mentre camminavo i pensieri mi hanno affollato la mente e pensavo a questa ricorrenza così importante per i bambini che abitano in questi luoghi. Un giorno dedicato a loro, ai più deboli, ai più fragili, ai più discriminati. Scene dolorose mi sono passate davanti agli occhi ed ho visto il piccolo Angelo che per una bronchite rischia di morire dopo che il suo fratellino è già morto per la stessa malattia, una bambino di un villaggio di Tacaná di appena otto anni che potrebbe perdere la vista per una banale congiuntivite perchè la madre ha fatto passare un anno prima di poterlo portare da un oculista in quanto non aveva i soldi per pagare il dottore e le medicine, i bambini che sono costretti a camminare scalzi perché non posseggono un paio di scarpe, una bimba di solo nove anni che ha partorito un bambino perché abusata dal cugino di quattordici anni. Una festa per chi non fa mai festa perché deve lavorare, deve camminare tanti chilometri a piedi per raggiungere una scuola, per chi deve essere già grande nonostante sia piccolo.
Una festa per chi non ha diritto all’infanzia, al gioco, alle coccole.
Qui si muore di fame mentre in altre parti del mondo si devono fare le diete a causa della superalimentazione, qui si deve zappare la terra perché si spera di poter fare un raccolto per poter mangiare, altrove si deve fare attività sportiva per bruciare i grassi… Quanta ingiustizia! Se non fosse per Dio che dona forza e coraggio non si riuscirebbe ad andare avanti, a vivere nonostante tutto e a creare un giorno di festa per questi innocenti che non hanno proprio nulla da festeggiare! p. Angelo
LE FOTO DELLA FESTA DI QUESTO 1 OTTOBRE
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