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La famiglia è la vera risorsa dell’Europa: parola dei Vescovi Europei

ccee-roma (1)La famiglia non è un problema, ma una soluzione per l’Europa. E’ fonte di risorse inestimabili per le nostre società europee di cui costituisce il capitale umano. Se numerose sono le sfide che l’attuale cultura individualista pone alla famiglia e al matrimonio in particolare, solo una pastorale che sappia mettere al centro ogni singola persona del nucleo famigliare (marito, sposa, figlio, nonno) con le sue peculiarità e l’unità che essi costituiscono alla luce della verità che il mistero della persona di Cristo rivela dell’uomo, potrà dare nuova linfa a questa realtà di amore alla base di ogni relazione umana.

L’annuale Assemblea plenaria dei Presidenti delle Conferenze episcopali in Europa si è svolta quest’anno a Roma su invito del Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza episcopale italiana e Vice-presidente CCEE. All’incontro hanno partecipato tra l’altro, il Prefetto della Congregazione per i Vescovi (Santa Sede), Cardinale Marc Ouellet e il Nunzio Apostolico in Italia, l’arcivescovo Adriano Bernardini.

I lavori intensi e proficui si sono svolti nella luce della fede, nel clima della consolidata fraternità e con passione pastorale. A conclusione dei loro lavori i partecipanti alla Plenaria del CCEE hanno adottato il seguente messaggio.

Durante la riunione plenaria del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa, i vescovi hanno ascoltato con grande partecipazione le relazioni dei pastori dell’Ucraina e di altri paesi europei che attraversano  gravissime difficoltà con un alto numero di vittime e di profughi.

Lo sguardo informativo si è allargato al Medio Oriente, a cominciare dalla Terra Santa. Ovunque, le situazioni sono segnate dal comune denominatore della complessità, dalla violenza, dalla sofferenza dei più deboli, dall’incertezza sul futuro. I presidenti delle Conferenze episcopali dei paesi europei assicurano la più viva vicinanza nella preghiera a Cristo, Principe della pace, e la concreta solidarietà alle popolazioni sofferenti. Nello stesso tempo incoraggiamo le comunità cristiane dei diversi paesi ad intensificare la loro opera di conciliazione e di pace portando il loro contributo per soluzioni giuste e tempestive. A tutto ciò si aggiunge il dolore dell’intolleranza verso i cristiani e altre minoranze, che condanniamo con fermezza. Con l’animo di pastori, condividiamo la grande sofferenza di tanti fratelli e sorelle nella fede e in umanità, mentre chiediamo alle autorità internazionali risoluzioni efficaci, chiare e immediate perché si ponga fine alle tragedie in atto, e anche perché si assicuri il rientro dei profughi, nel tempo più breve possibile, nelle loro terre in condizioni di sicurezza e di libertà.

Incontro con Papa Francesco

Particolarmente emozionante l’incontro con Papa Francesco, venerdì 3 ottobre, durante il quale il Santo Padre ha mostrato di conoscere bene la situazione europea ricordando le numerose sfide e difficoltà che attraversano l’Europa oggi. Prendendo spunto dal saluto del Cardinale Péter Erdő, Papa Francesco ha svolto una riflessione sui problemi sociali che affliggono l’Europa all’origine dei quali è una cultura che guarda più alle apparenze che alle persone, esortando poi i vescovi europei a non aver vergogna e ad annunciare con chiarezza Gesù: Gesù Cristo è la soluzione ai nostri problemi.

 

Adempimenti statutari

S.E. Mons. Angelo Massafra O.F.M., Arcivescovo di Scutari-Pult e Presidente della Conferenza episcopale albanese  è stato eletto Vice-Presidente del CCEE, per un biennio (2014-2016). Il vescovo albanese sostituisce S.E. Mons. Józef Michalik, arcivescovo di Przemysl che aveva rinunciato nel marzo scorso al suo mandato di Vice-Presidente CCEE, una volta giunto al termine del suo mandato in qualità di Presidente della Conferenza episcopale polacca.

I presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa hanno ringraziato il neo Vice-Presidente per la sua disponibilità a servire la Chiesa in Europa e S.E. Mons. Józef Michalik per il suo servizio negli ultimi anni.

 

Nel corso dell’incontro sono stati ascoltati i rapporti delle commissioni del CCEE, il loro lavoro e le prospettive per il futuro. L’Assemblea ha apprezzato l’impegno e i progetti confermando la propria gratitudine e stima.

 

La Famiglia e il futuro dell’Europa

Il tema è stato accompagnato da relazioni di esperti quali: il Prof. Joseph Weiler, Presidente dell’Istituto Universitario Europeo (Fiesole), la coppia Ludmila e Stanislaw Grygiel, Pontificio Istituto Giovanni Paolo II (Roma) e da S.E. Mons. Stanislav Zvolenský, Arcivescovo di Bratislava. L’incontro voleva essere innanzitutto un momento di riflessione, alla vigilia del Sinodo della famiglia, sulle questioni e i fenomeni che toccano più da vicino la famiglia e la pastorale della famiglia oggi in Europa e che obbligano a un’azione convinta. In particolare:

a)     Si è ricordato l’importanza di leggi e politiche che sostengono la famiglia benché non siano gli unici elementi decisivi per contrastare la crisi delle famiglie e il calo delle nascite nel vecchio continente. La Chiesa in Europa invita i Governi a prendere coscienza che non vi è altra realtà che possa ‘produrre’ capitale umano come la famiglia e chiama alla vigilanza di fronte al male che certe ideologie, che non tengono conto della verità della famiglia, possono recare.

b)     La vera risorsa della Chiesa è costituita dalla testimonianza di famiglie cristiane che vivono la loro fedeltà anche in mezzo ad una cultura spesso individualista. Sono queste famiglie che mostrano l’attrattività del progetto coniugale e dell’apertura alla vita quando esso è risposta al disegno di Dio. Curare le proprie famiglie cristiane porterà anche frutti all’intera società.

c)      Seguendo l’esempio di Karol Wojtyla, che sin dai primi anni di sacerdozio ha posto come priorità del suo ministero la famiglia, quale Chiesa domestica, la Chiesa oggi deve ritornare alla scuola del “Papa della Famiglia”, San Giovanni Paolo II, per attuare una ‘pastorale adeguata’. Si tratta di una pastorale che parte dall’esperienza reale dell’uomo, cercando in essa le tracce della presenza di Dio. E’ infatti alla luce della Persona di Cristo e del suo insegnamento che l’uomo comincia a comprendere se stesso. La ‘pastorale adeguata’ non è quindi l’esecuzione di un progetto elaborato a tavolino, ma si declina nell’accompagnamento da parte del sacerdote e della comunità cristiana, di coppie e famiglie che sono le vere protagoniste per comprendere il progetto di Dio.

d)     Nel piano di Dio, la famiglia non è una cosa privata, ma un bene per l’intera società e quindi è anche un’istituzione che, come molte altre, in questo momento sembra non corrispondere ai desideri immediati di molte persone, soprattutto dei giovani. Ecco il paradosso molto europeo. Se molti giovani desiderano fondare una famiglia, molti prediligono la convivenza o altre forme che ritardano l’investimento in un legame duraturo e stabile. La nostra cultura vede infatti nel ‘legame’ una forma di limitazione, se non addirittura di privazione, della propria libertà. La Chiesa propone un bene più grande e quindi non smette di ricordare come l’impegno fedele è sorgente di bene e di felicità.

e)     Benché sono diverse le cause, molti matrimoni sembrano oggi non essere validi. Nella coscienza di tanti drammi che portano al fallimento di molti matrimoni, oltre all’appello alla perseveranza, è emersa la necessità di snellire e accelerare i processi di annullamento laddove i presupposti richiesti sono evidenti. Insomma solo una pastorale che sappia essere attenta alle persone e fedelealla Parola di Dio potrà annunciare con gesti e parole la bellezza della famiglia, anche nei momenti di crisi, e potrà diventare testimonianza dell’amore misericordioso di Dio.

Nel corso dell’incontro l’on. Graziano Delrio, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha portato il saluto del Governo Italiano auspicando che l’Europa possa rafforzare la sua cultura, la sua identità, la sua civiltà e anche aprire strade nuove, anche nell’ambito della famiglia.

A questo scambio hanno partecipato: il Cardinale Oswald Gracias, Presidente della FABC (Federazione delle Conferenze Episcopali d’Asia); S.E. Mons. Louis Portela, Vice-Presidente del SECAM (Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e Madagascar),S.B. Fouad Twal, Patriarca Latino di Gerusalemme e S.E. Mons. Adelino dell’Oro della Conferenza episcopale del Kazakistan.

 

Nel corso dell’incontro, i vescovi hanno mostrato il loro apprezzamento per il servizio alla Chiesa e alla società che la Nunziatura Apostolica a Bruxelles, la COMECE e la Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa – rappresentata quest’ultima dal neo-nominato Osservatore Permanente, mons. Paolo Rudelli – svolgono presso le istituzioni europee.

 

I Presidenti delle Conferenze episcopali hanno plaudito l’annuncio dell’acquisizione della personalità giuridica da parte della Chiesa cattolica in Grecia dopo oltre trent’anni di dialogo con le autorità greche.

 

L’Assemblea plenaria 2015 si svolgerà dal 11 al 16 settembre 2015 in Terra Santa su invito di Sua Beatitudine Fouad Twal, Patriarca di Gerusalemme dei Latini.

 

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