LAZIO – ROMA – “Che cosa è accaduto all’Italia perché sia diventata in pochi anni il primo Paese consumatore di gioco d’azzardo in Europa e il terzo nel mondo?
Dietro ai numeri positivi dell’industria del gioco d’azzardo, la terza più grande del Paese, si nasconde il lato più umiliante per una società democratica: il capro espiatorio sono le fasce più povere e deboli della popolazione”.
È la considerazione da cui parte “La Civiltà Cattolica” – che recentemente ha dedicato un saggio all’azzardo – nell’annunciare la tavola rotonda “La piaga sociale del gioco d’azzardo: quali vie per uscirne?”, che si terrà sabato 18 ottobre alle 18 a Roma, nella sede di via di Porta Pinciana 1.
“Sono circa 800.000 – rileva il quindicinale dei gesuiti – i giocatori patologici; altri due milioni sono quelli considerati ad alto rischio di dipendenza; gli anziani e i giovani sono le categorie più vulnerabili. Per la Chiesa, il gioco d’azzardo è ‘moralmente inaccettabile’ quando priva ‘la persona di ciò che le è necessario per far fronte ai bisogni propri e altrui’”, ed è pure contrario “ad alcuni princìpi fondamentali della Costituzione”, come la tutela della dignità della persona, del risparmio e della salute”.
Interverranno alla tavola rotonda Maria Grazia Marciani (direttore clinica neurologica Università di Roma Tor Vergata) e Maurizio Fiasco (consulente Consulta nazionale antiusura), moderati dal gesuita padre Francesco Occhetta (scrittore de “La Civiltà Cattolica”). Fonte: Agensir