“Studio, ricerca, frontiera”: sono le tre parole che Papa Francesco consegna alla Fuci, la Federazione Universitaria Cattolica Italiana, in occasione del Congresso Straordinario organizzato ad Arezzo per la Beatificazione di Papa Montini, domenica 19 ottobre. L’incontro, che vuole ricordare Paolo VI negli anni in cui fu assistente centrale della Fuci (1925-1933), si svolge sul tema: “In spiritu et veritate. La testimonianza di Giovanni Battista Montini nell’università e nella cultura contemporanea”. Il servizio di Sergio Centofanti per la Radio Vaticana:
La prima parola che il Papa affida ai giovani della Fuci è studium. “L’essenziale della vita Universitaria – scrive – risiede nello studio, nella fatica e pazienza del pensare che rivela una tensione dell’uomo verso la verità, il bene, la bellezza”. “Non accontentatevi – è la sua esortazione – di verità parziali o di illusioni rassicuranti, ma accogliete nello studio una comprensione sempre più piena della realtà. Per fare questo sono necessarie l’umiltà dell’ascolto e la lungimiranza dello sguardo. Studiare non è appropriarsi della realtà per manipolarla, ma lasciare che essa ci parli e ci riveli qualcosa, molto spesso anche su noi stessi; e la realtà non si lascia comprendere senza una disponibilità ad affinare la prospettiva, a guardarla con occhi nuovi. Studiate quindi con coraggio e con speranza”.
La seconda parola è ricerca. “Il metodo del vostro studio – è l’invito del Papa – sia la ricerca, il dialogo e il confronto. La Fuci sperimenti sempre l’umiltà della ricerca, quell’atteggiamento di silenziosa accoglienza dell’ignoto, dello sconosciuto, dell’altro e dimostri la propria apertura e disponibilità a camminare con tutti coloro che sono spinti da un’inquieta tensione alla Verità, credenti e non credenti, stranieri ed esclusi. La ricerca s’interroga continuamente, diviene incontro con il mistero e si apre alla fede: la ricerca rende possibile l’incontro tra fede, ragione e scienza, consente un dialogo armonico tra esse, uno scambio fecondo che nella consapevolezza e nell’accettazione dei limiti della comprensione umana permette una ricerca scientifica condotta nella libertà della coscienza, Attraverso questo metodo di ricerca è possibile raggiungere un obiettivo ambizioso: ricomporre la frattura tra Vangelo e contemporaneità attraverso lo stile della mediazione culturale, una mediazione itinerante che senza negare le differenze culturali, anzi valorizzandole, si ponga come orizzonte di progettualità positiva”.“La cultura del nostro tempo – ricorda Papa Francesco ai giovani – ha fame dell’annuncio del Vangelo, ha bisogno di essere rianimata da testimonianze forti e salde”. Quindi cita le parole di Montini: «È l’idea che guida l’uomo, che genera la forza dell’uomo. Un uomo senza idea è un uomo senza personalità».
La terza parola è frontiera. “L’Università – scrive il Papa nel messaggio – è una frontiera che vi aspetta, una periferia in cui accogliere e curare le povertà esistenziali dell’uomo”. “Abbiate sempre cura di incontrare l’altro, cogliere l’ «odore» degli uomini d’oggi, fino a restare impregnati delle loro gioie e speranze, delle loro tristezze e angosce. Non opponete mai barriere che, volendo difendere la frontiera, precludono l’incontro con il Signore”. Invece – è l’esortazione del Papa – “portate speranza e aprite sempre agli altri il vostro lavoro, apritevi sempre alla condivisione, al dialogo. Nella cultura soprattutto oggi abbiamo bisogno di metterci a fianco di tutti. Potrete superare lo scontro tra i popoli, solo se riuscirete ad alimentare una cultura dell’incontro e della fraternità. Vi esorto a continuare a portate il Vangelo nell’Università e la cultura nella Chiesa!”.
Questo l’appello finale: “abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l’umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana