Sono oltre 100.000 i cattolici costretti alla fuga dalle aree controllate da Boko Haram nella Nigeria del nord. Lo riferisce all’agenzia Fides padre Gideon Obasogie, responsabile delle Comunicazioni Sociali della diocesi di Maiduguri (capitale dello Stato di Borno)
Migliaia di sfollati si sono rifugiati nelle grotte delle montagne, riferisce il sacerdote a Fides, solo pochi sono riusciti a scappare a Maiduguri e a Yola. “Un gran numero di nigeriani sono intrappolati e costretti a seguire la stretta interpretazione delle regole della Sharia in diverse città come Bama, Gwoza, Madagali, Gulak, Shuwa, Michika Uba e Mubi. Si tratta di cittadine collocate lungo la strada che collega Maiduguri e Yola allo Stato di Adamawa” afferma padre Obasogie. “I terroristi hanno dichiarato che tutte le città conquistate fanno parte del Califfato islamico”.
“Mubi – spiega il sacerdote – è una comunità a maggioranza cristiana ed è il secondo centro commerciale nello Stato di Adamawa dopo Yola. Ha due importanti parrocchie, quella di Sant’Andrea e quella della Santissima Trinità, oltre a due cappellanie presso il Politecnico e l’Università dello Stato di Adamawa”.
Secondo padre Obasogie, con la cattura della città di Mubi, il bilancio delle distruzioni causate da Boko Haram nella diocesi di Maiduguri (il cui territorio comprende gli Stati di Borno, Yobe e alcune aree di quello di Adamawa) oltre ai 100mila fedeli sfollati, è il seguente: più di 2.500 cattolici uccisi; 26 sacerdoti sui 46 operanti nella diocesi sfollati (diversi sacerdoti sono stati accolti da mons. Dami Manza, vescovo di Yola); i catechisti sfollati sono 200 mentre le religiose sfollate sono più di 20; oltre 200 sono le ragazza rapite. Più di 50 parrocchie sono state distrutte (alcune più volte) mentre una quarantina sono state abbandonate e occupate da Boko Haram. Su 5 conventi, 4 sono stati abbandonati. Un gran numero di cattolici sono stati costretti alla conversione all’islam contro la loro volontà. Il sistema scolastico è al collasso
Il 29 ottobre è stato un giorno tristissimo per la nostra diocesi” ricorda padre Obasogie perché i 50.000 abitanti di Mubi sono stati costretti alla fuga da Boko Haram. “Un buon numero di loro sono fuggiti verso il Camerun, dove sono rimasti intrappolati per giorni, inclusi 5 preti e 2 suore”. “Con la caduta di Mubi – prosegue il responsabile delle comunicazioni della diocesi di Maiduguri – su 6 decanati, 3 sono occupati dai terroristi”.
Nonostante tutto questo, conclude padre Obasogie, “noi rimaniamo fedeli all’insegnamento della Chiesa sulla testimonianza con la nostra presenza”. (Fonte: Radio Vaticana)