I cristiani iracheni fuggiti da Mosul e dalla Piana di Ninive che hanno trovato rifugio in Giordania sono ormai più di 7000, e le risorse disponibili per la loro assistenza finiranno entro due mesi.
A lanciare l’allarme è Wael Suleiman, direttore di Caritas Jordan. “Il 70 per cento dei profughi cristiani – riferisce Suleiman all’Agenzia Fides – si trova concentrato nell’area di Amman. Mille di loro sono ospitati in 18 parrocchie, gli altri hanno trovato sistemazione nelle case. Vivono sognando di fuggire in America, in Australia e in Europa, in uno stato logorante di attesa che pesa soprattutto sui ragazzi e le ragazze in età scolare: passano giornate senza fare niente, anche perchè, per motivi burocratici, non hanno accesso alle scuole giordane”.
Sui profughi cristiani iracheni ospitati nel Regno Hascemita pesa un futuro incerto. “Come Caritas Jordan” spiega Suleiman “siamo in grande difficoltà. Sosteniamo gli affitti delle famiglie cristiane, distribuiamo cibo e beni di prima necessità, ma entro due mesi i fondi destinati a queste iniziative di assistenza saranno prosciugati. Dovremo dire a questa gente di lasciare le case e andare a vivere per strada. Finora ci hanno aiutato le Caritas di Germania e Usa. Ma nessun aiuto ci è venuto da altri enti. Nessun organismo umanitario internazionale offre aiuto ai cristiani, per non essere accusato di agire in maniera discriminatoria”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Agenzia Fides