Allora Maria disse:
« L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Luca 1,46-56
Ci sono parole che sono sempre musica.
Sempre canto.
Anche se le sussurri.
Anche solo se le pensi.
Ci sono parole che stanno bene in bocca alla più umile.
Che sgorgano dal cuore più puro.
Che nascono dalla vita più santa.
E sono parole che posso dire anche io.
Con la mia bocca.
Dal mio cuore.
Nella mia vita.
Perché tu, amore mio, sei l’umiltà, la purezza, la santità.
E tutto rendi umile, puro, santo.
E allora oso anche io muovere le labbra e dire con lei: “L’anima mia magnifica il Signore….”
Ti do la mia anima.
Come lei.
Ti do la gioia del mio spirito.
Come lei.
Hai fatto grandi cose per me.
Come per lei.
La tua santità, la tua misericordia sono il mio tesoro.
Le tue braccia, mio regno.
Mi hai chiamata.
E non ero umile.
Saziata.
Curata.
Amata.
Come lei.
E non ero lei.
Ma hai fatto grandi cose per me.
Quando Maria parla.
È sempre un canto.
E sempre mi fermo.
E mi sento.
Umile, come non sono.
Pura, come non sono.
Santa, come non sono.
Ma amata, sì. Amata, come lo sono.
Di Don Mauro Leonardi