Sotto la furia dei manifestanti che lanciavano pietre, centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa, armati di caschi e scudi, hanno cercato di proteggere gli edificio.
Sono state bruciate sette chiese nel Niger contro la pubblicazione delle caricature di Maometto sul settimanale satirico Charlie Hebdo. Ieri sono morti in 4 morti a Zinder, seconda città del Paese. Gli scontri, avvenuti all’indomani del ‘venerdì nero’ a Zinder, sono cominciati nella tarda mattinata, quando un migliaio di giovani, nonostante il divieto del governo, si sono riuniti nei pressi della moschea della città, al grido di “Abbasso la Francia”, “Abbasso Charlie Hebdo” o “Allah Akbar”.
L’edificio è stato circondato da decine di poliziotti. Diversi manifestanti hanno lanciato pietre contro le forze di sicurezza. A due fuoristrada della polizia è stato appiccato il fuoco e gli pneumatici in fiamme sono stati lanciati contro un commissariato di polizia.
Sotto la furia dei manifestanti che lanciavano pietre, centinaia di poliziotti in tenuta antisommossa, armati di caschi e scudi, hanno cercato di proteggere la cattedrale. E intanto giovani armati di bastoni e spranghe di ferro, dilagavano in vari quartieri della capitale.
Sono diverse le agenzie della società francese Pari Mutuel Urbain e chioschi pubblicitari dell’operatore telefonico francese Orange che sono stati saccheggiati; e le lamiere dei chioschi distrutti sono stati utilizzati come materiale per le barricate.
L’ambasciata francese di Niamey ha invitato i suoi cittadini a “evitare di uscire” mentre lo staff delle Nazioni Unite è stato consigliato di tenersi lontano da qualsiasi “assembramento”. Nella seconda città del Niger, sono morte 4 persone e 45 sono rimaste ferite.