All’udienza generale il Papa ha rivolto il suo pensiero a tutti i cristiani perseguitati nel mondo ed ha lanciato un accorato appello per il Niger, dove nei giorni scorsi estremisti musulmani hanno saccheggiato e incendiato circa 45 chiese uccidendo almeno 10 persone per protestare contro le vignette su Maometto pubblicate dal settimanale francese Charlie Hebdo.
La situazione in Niger è veramente difficile, ieri l’arcivescovo di Nyamey, mons. Michel Cartatéguy aveva dichiarato: “Noi, come comunità cristiana, siamo ancora sotto shock. Tutte le nostre chiese – 12 su 14 – sono state completamente saccheggiate: non c’è rimasto più nulla. E quando dico “saccheggiate”, “profanate”, significa che non c’è rimasto più niente, niente: tutto è bruciato. Soltanto la cattedrale è rimasta in piedi, perché su mia richiesta è stata sorvegliata a oltranza. Ma non so fino a quando questo sarà possibile. Incontrerò le autorità politiche affinché si impegnino con ogni mezzo perché la cattedrale non sia ancora presa d’assalto. Intorno alla cattedrale si sono svolti combattimenti per quattro ore e abbiamo potuto salvarla soltanto grazie alle forze di sicurezza. La cattedrale è un simbolo, per questo vogliono distruggerla. Noi non riusciamo a capire quello che sta succedendo. Io ho convocato tutti i sacerdoti e i responsabili delle comunità per pregare in silenzio, e abbiamo meditato sull’amore per i nemici.”
Queste le parole di Papa Francesco:
“Vorrei ora invitarvi a pregare insieme per le vittime delle manifestazioni di questi ultimi giorni nell’amato Niger. Sono state fatte brutalità contro i cristiani, contro i bambini, contro le chiese. Invochiamo dal Signore il dono della riconciliazione e della pace, perché mai il sentimento religioso diventi occasione di violenza, di sopraffazione e di distruzione.
Non si può fare la guerra in nome di Dio! Auspico che quanto prima si possa ristabilire un clima di rispetto reciproco e di pacifica convivenza per il bene di tutti.
Preghiamo la Madonna per la gente del Niger. Ave Maria…”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana