Giovedì 5 febbraio – Non te ne andare dalla mia casa

Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. E ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia, né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche. E diceva loro: «Entrati in una casa, rimanetevi fino a che ve ne andiate da quel luogo. Se in qualche luogo non vi riceveranno e non vi ascolteranno, andandovene, scuotete la polvere di sotto ai vostri piedi, a testimonianza per loro». E partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano. Marco 6,7-13

Dopo che si è stati con te.
Camminando con te.
Dormito con te.
Mangiato con te.
Non si può più stare soli.
Andare soli non è più possibile.
Ci vuole un altro.
Sempre vicino.
Con cui andare, camminare, parlare, vivere.

Con il tuo potere dentro di me.
Con un amico accanto.
Un bastone in mano.
E i sandali ai piedi.
Sono pronta.
Cercherò una casa e vi rimarrò a vivere e a parlare di te.
Farò come fai tu.
Amerò come fai tu.
Vivrò come fai tu.
Benedicimi ancora, amore mio.

Siamo in due.
Siamo in due per amarci.
Non ci serve altro che te, che sei l’amore.
Parlare di te.
Guarire nel tuo nome.
Scacciare demoni con la tua forza.
Amare.
Amarci.
Amarli.
Chi non vorrà questo amore.
Rimarrà con la polvere.
Perché senza te, tutto è polvere.

Amore mio.
Quando verranno da me nel tuo nome.
Li riconoscerò perché non avranno nulla per il viaggio.
Non avranno altro che te.
Te nel cuore.
Te tra di loro.
Te nella bocca.
Te nelle mani.
Non li lascerò andare via.

Entra e non te ne andare dalla mia casa, dalla mia vita, dalle mie giornate.
Voglio tutto, anche la polvere dei tuoi sandali.

Di Don Mauro Leonardi