LOMBARDIA – MILANO – Gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia “possono rendere più vulnerabile il processo del morire”. E il medico si trova di fronte al dilemma “tra l‘evitare l‘accanimento terapeutico” e “l‘esercitare il diritto di non applicarlo quando ritiene che le direttive anticipate non siano attendibili o giustificate dalla situazione clinica. Una scelta che presuppone non solo una preparazione tecnica, ma anche una forte cultura animata da principi morali”. Il tema sarà al centro dell’incontro “Il testamento biologico. Confine dei territori alla fine della vita” che le Fondazioni Ambrosianeum e Matarelli promuovono il 18 febbraio a Milano (Fondazione Ambrosianeum – Via delle Ore 3, ore 17:30) nell’ambito del ciclo di incontri “La tutela delle persone più fragili e vulnerabili”. Al dibattito interverranno il medico intensivista Alberto Giannini, coordinatore Gruppo di studio per la bioetica della Società italiana anestesia e rianimazione; Bartolomeo Sorge, direttore emerito di Aggiornamenti sociali; Umberto Veronesi; presidente Fondazione Veronesi; Carmelo Vigna, professore emerito di Filosofia morale Università Ca’ Foscari, Venezia , e presidente Sifm (Società italiana filosofia morale). Il ciclo si concluderà il 15 aprile con l’incontro “Il dolore innocente. La tutela dei bambini e degli adolescenti”. Fonte: Agensir