L’Italia non garantisce pieni diritti ai Rom. E’ la denuncia che oggi arriva dall’Ecri, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, nel suo ultimo rapporto sull’Italia.
Non sono sufficienti, e soprattutto sono lenti, i passi compiuti dall’Italia verso la tutela dei diritti dei i Rom. L’Ecri punta il dito contro la Penisola che, nonostante i progressi compiuti negli ultimi tre anni, non ha ancora introdotto misure misure per assicurare ai Rom colpiti da ordini di sgombero i diritti garantiti agli altri cittadini, ossia la possibilità di contestare l’ordine di sgombero, di sfratto, davanti a un tribunale e la possibilità di accedere a un luogo dove poter abitare, ciò che si sarebbe verificato in occasione degli sgomberi del luglio scorso. Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia:
“I Rom in Italia sono trattati particolarmente male. L’Italia non ha saputo neanche avviare il piano di inclusione di Rom, Sinti e Camminanti, che pure era stato imposto dai vincoli europei e che l’Italia si era impegnata a mettere in atto. I Rom qui vivono ancora in condizioni abominevoli: in campi malsani, dove la loro vita non ha alcuna dignità, ancora in campi monoetnici, non hanno accesso all’edilizia popolare, non hanno accesso ai pubblici servizi, non esiste alcun controllo su quelle comunità, sul diritto alla scuola per i bambini così come sulla sottrazione alla violenza delle donne, rappresentano inoltre una specie di comunità cancellata dalla nostra politica. Vengono utilizzati solamente per fare discorsi di odio, discorsi discriminatori, discorsi razzisti nei loro confronti e anche lì non si contempla la possibilità straordinaria rappresentata dall’integrazione di queste persone nella nostra società, un’integrazione che ormai loro stessi ci chiedono”.
Servizio di Francesca Sabatinelli per la Radio Vaticana