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Compra una nave per salvare i profughi in mare. Imprenditore di Berlino: Non posso stare a guardare

Compra una nave per salvare i profughi in mare. Un imprenditore di Berlino: Non posso stare a guardareUn uomo di Berlino compra una barca di 100mila euro per aiutare a salvare la vita ai profughi che rischiano di morire nel Mediterraneo: ” Per me quelle persone sono come quei mie connazionali che al tempo delle due Germanie tentavano di superare quel muro di cemento tra Berlino Est e Berlino Ovest, rischiando la vita”.

L’artefice di questa iniziativa è Harald Höppner, un imprenditore di Berlino. L’uomo spiega alla Repubblica che, guardando le immagini agghiaccianti dei tantissimi profughi che hanno perso la vita nel Mediterraneo soltanto perché erano in cerca di libertà, ha deciso di dover contribuire in qualche modo per aiutarli. “Se non faccio niente adesso, me ne pentirò per tutta la vita”, ha pensato.

Così, ha deciso di raccogliere dei soldi per comprare una nave che potesse essere utile per salvare i tanti immigrati. Alla colletta hanno partecipato moltissime persone: medici, farmacisti, operai, ognuno ha aggiunto una piccola somma di denaro e così hanno potuto comprare la “Sea Watch”. Questo è il nome che gli hanno attribuito, perché, spiega Höppner alla Repubblica:

“Vogliamo essere gli occhi e le orecchie di quello che accade in quel mare, la nostra barca non può certo ospitare centinaia di migranti ma potremmo dare un contributo alle motovedette italiane per segnalare ed avvicinare i barconi in difficoltà in attesi dell’arrivo di navi più grandi.”
La nave è già in navigazione verso il Mediterraneo, ha lasciato ieri il porto. L’arrivo è previsto tra due settimane.

L’imprenditore tedesco ha spiegato alla Repubblica i motivi che l’hanno spinto a prendere questa iniziativa:

“Per me quelle persone che fuggono dai paesi africani in guerra e che rischiano la vita attraverso il mare per raggiungere le coste europee sono come quei mie connazionali che al tempo delle due Germanie fuggivano dalla Ddr per arrivare in Occidente: molti di loro sono porti tentando di superare quel muro di cemento e di filo spinato tra Berlino Est e Berlino Ovest, rischiando la vita”.

A cura di Redazione Papaboys fonti: Repubblica, Huffington Post

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