Una delle “parole-chiave” del magistero sociale di Giovanni Paolo II è stata la “solidarietà”. Lo ha ricordato Papa Francesco nel ricevere in udienza i membri della Fondazione intitolata al Pontefice proclamato Santo il 27 aprile di un anno fa. La solidarietà, ha ripetuto Francesco, non tramonta e mantiene intatta la sua “forza profetica”. Il servizio di Alessandro De Carolis per la Radio Vaticana:
Il mondo ha imparato a definire Francesco il Papa della solidarietà, ma su questo valore – considerato da qualcuno fuori moda – già un suo predecessore, proclamato Santo un anno fa, aveva basato magistero e azione. Francesco parla ai membri della Fondazione “Giovanni Paolo II” e riconosce che proprio la Canonizzazione di Papa Wojtyla, il 27 aprile 2014, ha dato “nuovo impulso” e reso in certo modo “più universale” il lavoro della Fondazione, proteso da oltre 30 anni alla diffusione degli insegnamenti del Pontefice polacco e al sostegno di studenti e pellegrini in arrivo a Roma:
“Vi ringrazio in particolare per le iniziative di carattere educativo che portate avanti in favore dei giovani. In effetti, san Giovanni Paolo II ha sempre avuto un grande amore per i giovani e una speciale cura pastorale per loro. E voi contribuite a far sì che il suo carisma e la sua paternità continuino a portare frutti”.
Un campo di impegno della Fondazione riguarda la formazione di sacerdoti e laici. Grazie a voi, riconosce Francesco, possono essere “più preparati ad accompagnare le comunità nel confronto con le sfide culturali e pastorali dei nostri giorni”. Ed è qui che il Papa ricorda come nulla di tale servizio sarebbe possibile senza che in chi lo offre batta un cuore solidale:
“Per questo scopo potete attingere anche dal ricco magistero di dottrina sociale che san Giovanni Paolo II ci ha lasciato, e che si dimostra quanto mai attuale. Basta pensare a una delle parole-chiave di questo suo magistero che è ‘solidarietà,. Una parola che qualcuno ha forse pensato dovesse tramontare, ma che in realtà conserva oggi tutta la sua forza profetica”.
Papa Francesco conclude invitando la “rete” degli appartenenti alla Fondazione Giovanni Paolo II a vivere “per primi” la solidarietà reciproca. Alimentatela “continuamente – afferma – con la fraternità cristiana, a sua volta animata dalla preghiera e dalla docilità alla Parola di Dio”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana