Santa venerata a Lecce, ma la sua persona è circondata dalla leggenda, studi approfonditi sulla sua esistenza mancano, mentre vi è un’antica ‘Vita’ abbreviata del Menologio di Basilio II del sec. X.
Irene che a Lecce è chiamata Erina, era figlia di un signorotto di nome Licinius, che geloso della bellezza della figlioletta, all’età di sei anni la rinchiuse sulla cima di una torre, sorvegliata da tredici servi.
Dio la istruì nel cuor suo della dottrina cristiana e s. Timoteo, discepolo di s. Paolo, la battezzò, lei prese gli idoli che il padre le aveva dato da adorare e li infranse; il padre preso dall’ira la fece legare su un cavallo imbizzarrito per farla morire, ma miracolosamente Irene si salvò, mentre il padre morì a causa delle conseguenze di un morso ricevuto alla mano, dallo stesso cavallo.
La giovane cristiana ottenne con le preghiere, la resurrezione del padre, il quale unitamente alla famiglia ed a circa tremila pagani, si convertì al cristianesimo. Il governatore Ampelio tentò di farla apostatare e al suo rifiuto, inferocito, la fece torturare e decapitare. (In questa ‘Vita’ non vi è alcuna indicazione di luogo né di data).
Altre ‘Vite’ che sono lo svolgimento e l’abbellimento della precedente, sono condensate nei sinassari bizantini, uno di questi, narra che Irene nacque a Magedo (Persia) figlia di re e prima di essere battezzata si chiamava Penelope, segue tutta una carrellata d’inverosimili miracoli e conversioni di pagani in massa; alla fine la santa è mandata a morte dal re di Persia, Sapore (272), quando nacque l’imperatore Costantino.
Secondo un’altra tradizione Irene, figlia di Licinio, sarebbe originaria di Lecce, dove è festeggiata al 5 maggio con il nome di Erina.
Dal V secolo a Costantinopoli vi erano già due chiese a lei intitolate, più volte restaurate e ricostruite di cui una esiste tuttora.
Il nome Irene deriva dal greco Eiréne e vuol dire Pace, infatti la dea della pace, nella mitologia greca, si chiamava appunto Irene; il nome venne adottato nel latino imperiale con significato augurale e poi dai cristiani come nome apportatore di pace tra tutti i fratelli in Cristo e soprattutto della Pace celeste.
Autore: Antonio Borrelli