Processi per direttissima, mano pesante della giustizia, campagne di sensibilizzazione su social network e media: nulla sembra frenare in India gli stupri e la violenze su donne e bambine. Ultima vittima di questo orrore senza limiti è stata una ragazzina di 15 anni, violentata per otto mesi e ricattata dai suoi aguzzini, e alla fine bruciata viva alla periferia di Nuova Delhi.
Questa tragedia è avvenuta fra l’altro qualche ora dopo l’altra agghiacciante notizia di una bambina di appena due anni che ha subito uno stupro di gruppo ed è stata poi abbandonata sanguinante sul ciglio di una strada di Krishna Nagar, zona residenziale di Lucknow, capitale dell’Uttar Pradesh. La piccola è ora in rianimazione in ospedale e la polizia ha arrestato otto persone.
La stampa indiana ha dato ampio risalto in prima pagina alla storia di una giovane che, mesi fa, era stata violentata da un vicino nel villaggio di Banwarivas, zona di Greater Noida ad est della capitale indiana. L’uomo, di nome Lokendar, l’aveva poi ricattata con la minaccia di rendere pubblico un video compromettente che la riguardava, rivelatosi maldestramente contraffatto. Ma con questo ricatto l’aveva costretta per molti mesi anche a “concedersi” ad altri suoi due amici, estorcendole perfino 5.000 rupie (meno di 70 euro). Domenica il tragico epilogo.
Il vice commissario di polizia Arvind Kumar ha raccontato che “l’uomo ha convocato ancora una volta a casa sua la ragazza e, in presenza della moglie Archana, ha sollecitato un altro rapporto sessuale minacciando sempre di diffondere il video, ma lei ha rifiutato”.
A questo punto, hanno scritto i genitori della vittima in una denuncia alla polizia, “l’uomo ed i suoi complici hanno cosparso il corpo della giovane di kerosene ed hanno appiccato il fuoco”. Un parente, accorso per primo in casa richiamato dalle urla strazianti della ragazza, ha detto che “quando l’ho vista con il corpo che bruciava, le ho tirato addosso una coperta e poi l’ho portata in ospedale”. Purtroppo, con ustioni gravi sul 90% del corpo, i sanitari non hanno potuto fare nulla per salvarla. La giovane è morta poco dopo e la polizia ha arrestato quattro persone, compresa la moglie dell’aguzzino, accusandole di omicidio e complicità in omicidio.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana