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La preghiera del Papa: «Fa’ o Signore che io sia la tua Sindone»

La preghiera del Papa: «Fa' o Signore che io sia la tua sindone»Un inedito di Papa Francesco introduce il volume scritto da don Yoannis Lahzi Gaid e intitolato «Via Crucis. Dalla Bibbia alla Sindone»

«Fa’ o Signore che io sia una Tua icona, la Tua sindone, per testimoniare agli uomini del nostro tempo l’abbraccio del tuo ineffabile amore!». Sono le parole con cui si conclude la preghiera di Francesco che apre – come prefazione – un agile volume scritto da monsignor Yoannis Lahzi Gaid, il sacerdote egiziano che lavora nella segreteria particolare del Papa e gli fa da speaker in lingua araba durante le udienze generali del mercoledì.

«Via Crucis. Dalla Bibbia alla Sindone» è il titolo del libro, edito da Shalom (96 pagine, 3 euro), un vero e proprio sussidio di preghiera per compiere il tradizionale esercizio di pietà e di devozione che ripercorre le tappe della Passione di Cristo avendo però davanti agli occhi la misteriosa immagine del telo di lino conservato a Torino. Nel tessuto sindonico, infatti, si possono «leggere» tutti i segni della Passione: l’uomo avvolto nella Sindone ha subito con esattezza millimetrica il terribile trattamento riservato a Gesù e narrato nei quattro Vangeli. Le percosse, la coronazione di spine, la flagellazione, la crocifissione, la morte e la ferita post-mortem che ha squarciato il costato.

«Fa’, o Signore, che io possa vederti oggi nei volti sfigurati, nei corpi sofferenti di ogni tempo, nelle persone scartate, emarginate e schiacciate dal peso delle loro croci», scrive Francesco nella preghiera iniziale.

«Donaci, o Signore, di contemplare il Tuo Volto presente e nascosto nei volti dei miei fratelli e delle mie sorelle». E infine il passaggio con l’invito a diventare «icona», anzi «sindone» di Gesù.

Nell’introduzione del libro, don Yoannis racconta dell’impressione che ebbe quando lo zio, sacerdote e Rettore del Seminario al Cairo, tornando da Roma gli portò come souvenir l’immagine del Volto della Sacra Sindone e la descrizione delle ricostruzioni di scienziati e studiosi. Fu l’inizio di un interesse verso la misteriosa immagine torinese che da allora non è più finito. «Proveniente dall’Egitto, la terra evangelizzata dalla predicazione di san Marco, lessi e rilessi il suo Vangelo e man mano che ne proseguivo l’approfondimento, scrissi a mio uso personale una “Via Crucis secondo la Sindone”, per pregare meditando la Passione, la morte e la resurrezione» di Gesù.

Nel testo, oltre alle tredici stazioni dove brani di Vangelo si alternano a proposte di riflessione e meditazione su ciò che vediamo nella Sindone, si trovano le notizie fondamentali sul telo torinese e la possibilità di leggerne le impronte, da quelle di sangue che per prime si sono trasferite per contatto sul lino, a quella misteriosa e ancora non spiegata che riproduce l’intera figura di un uomo torturato e crocifisso. Vi sono infine raccolte orazioni particolari scritte per «contemplare e pregare la Sindone».

Di Andrea Tornielli per Vatican Insider (La Stampa)

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