Tota pulchra es, Maria, et macula originalis non est in Te
Tutta bella sei, o Maria, e la macchia originale non è in Te (18 maggio 2017)
Il “Tota pulchra” è un canto antico in onore della Madre di Dio e Madre nostra. L’occhio del figlio devoto di una così grande Madre, ne contempla l’immagine e si lascia trasportare dalla sua bellezza di cielo. Il suo cuore non potendo contenere dentro di sé lo splendore ammirato deve farlo uscire fuori di sé con un canto che inneggia alla bellezza di Maria che la avvolge tutta. Dinanzi ad una tale bellezza tutti dovremmo sentire nel cuore, nello spirito, nell’anima, ciò che provava Geremia dinanzi alla Parola di Dio che lui avrebbe voluto soffocare nel suo cuore, nella sua anima, nel suo spirito: “Mi hai sedotto, Signore, e io mi sono lasciato sedurre; mi hai fatto violenza e hai prevalso. Mi dicevo: «Non penserò più a lui, non parlerò più nel suo nome!». Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo” (Cfr Ger 20.,7-18). Chiediamoci allora: in che cosa consiste la bellezza di Maria? Perché è proclamata tutta bella? La sua è bellezza piena, globale, integra.
La sua anima è tutta pervasa, illuminata, vivificata, protetta, custodita, dalla grazia santificante che in Lei è piena. Nulla manca a questa grazia. Il suo spirito è tutto verità divina. In esso non vi è neanche la più piccola ombra di falsità, inganno, menzogna, errore. Maria vede Dio secondo la sua più pura verità. Lo attesta il suo canto che si innalza verso il Cielo ed irradia tutta la terra della purissima verità del nostro Dio e Signore. La differenza con il nostro spirito è evidente. Noi, molte volte, parliamo di Dio in modo falso. Noi siamo abili trasformatori della verità della sua stessa rivelazione. Mentre Maria si nutriva di divina verità.
Cosa ci insegna la prima espressione di questa preghiera? il suo corpo non è stato mai toccato da un vizio, da un peccato grave e neanche lieve. Maria mai ha concesso al suo corpo di gustare, vedere, toccare, udire, odorare ciò è male.
Dovremmo pensare noi che ormai sappiamo solo annegarci nell’alcool, nella droga, nei cibi, nel fumo, in ogni altra trasgressione, in ogni immoralità. Il semplice fatto che ormai il corpo è senza più alcuna regola morale, alcuna virtù, è segno che la nostra anima è senza Dio, senza la sua grazia e che il nostro spirito è senza celeste verità. Dovremmo riflettere. Quando la corruzione del corpo raggiunge il suo culmine – ed oggi l’ha raggiunto – allora è il momento di pensare che l’anima è totalmente morta in noi e che lo spirito non dona più alcun segno di vita. Quando anima e spirito sono morti nell’uomo, allora i divieti non servono più. Serve una vera risurrezione spirituale. Servono all’uomo grazia e verità, ma queste solo Cristo Gesù le può donare e Lui le dona per mezzo della sua Chiesa una, santa, cattolica, apostolica.
Nella Vergine Maria tutto risplende di santità e bellezza: cuore, sentimenti, volontà, desideri, aspirazioni. propositi. Possiamo ben dire che mai Maria non ebbe un solo desiderio non santissimo e mai un’aspirazione che non fosse conforme alla volontà del Signore. Mai la sua volontà fu attratta dalle cose della terra, perché il suo cuore era sempre rivolto verso il Cielo. Mai un sentimento fuori posto, perché lei viveva di un solo proposito: piacere sempre e solo al suo Signore e Padre. La sua bellezza incanta e lascia senza fiato anche il più bello tra tutti gli Angeli del Cielo.
Anima, spirito e corpo sono in Maria perfettamente armoniosi. Il corpo di Maria respira della bellezza della sua anima e del suo spirito. La sua è bellezza riflessa. In Lei, dal suo corpo, si riflette il Signore della gloria nella più pura e santa bellezza della sua luce eterna. La sua non è una bellezza artificiale come la nostra. La sua è bellezza soprannaturale. Questo è il suo statuto. Questa la sua legge. Questa la sua essenza creata.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, rivelaci il tuo splendore di Cielo perché ci possiamo lasciare conquistare da esso. Angeli e Santi, esaudite questo nostro desiderio.
Don Francesco Cristofaro
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