Il “buon samaritano” del Vangelo offre al cristiano una traccia di comportamento caritativo esemplare. Appresta all’infortunato le cure immediate, lo trasporta al pronto soccorso, paga di proprio per le cure più appropriate, si impegna a ritornare per vedere il malato. In sintesi dà allo sconosciuto sostegno sanitario e calore umano.
Il primo atto di misericordia verso il malato è di impegnarci perché abbia una cura efficace, nell’ambito di una reale protezione sanitaria, accessibile a tutti, eventualmente integrando finanziariamente medicine e cure non previste.
Il malato però, oltre alle medicine e al ricovero in ospedale, ha bisogno di umanità.
La sua condizione lo rende particolarmente sensibile all’affetto, al colloquio, al rapporto personale. C’è qui un grande spazio per l’esercizio della misericordia, soprattutto per i malati che non hanno nessuno e che, per la lontananza dalla propria residenza, più difficilmente vedono parenti e amici.
Dovunque ci sono malati, lì il Signore dà appuntamento ai cristiani.
Redazione Papaboys (Fonte www.novena.it)