È una firma su un documento che il comunicato ufficiale definisce “storico”: quella apposta da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede, e dall’ambasciatore statunitense presso la Santa Sede, Kenneth F. Hackett, sull’accordo tra la Santa Sede (anche in nome e per conto dello Stato Città del Vaticano) e gli Stati Uniti allo scopo di “migliorare gli adempimenti fiscali internazionali e lo scambio di informazioni fiscali in attuazione del Foreign Account Tax Compliance Act statunitense (Fatca)”.
“Questo accordo – che è il primo accordo intergovernativo formale tra la Santa Sede e gli Stati Uniti – sottolinea – si legge nella nota – l’impegno di entrambe le Parti a promuovere e ad assicurare un comportamento etico nel campo finanziario ed economico. In particolare, l’accordo servirà a prevenire l’evasione fiscale e a facilitare l’adempienza dei doveri fiscali da parte dei cittadini statunitensi che svolgono attività finanziarie nello Stato Città del Vaticano”.
“Assicurare il pagamento delle tasse e prevenire l’evasione fiscale – si legge ancora nella nota ufficiale – hanno un’importanza economica fondamentale per ogni comunità, poiché un gettito fiscale e una spesa pubblica adeguati sono indispensabili perché i governi diventino strumenti di sviluppo e solidarietà, incoraggino la crescita dell’occupazione, sostengano le attività commerciali e caritative e forniscano sistemi di assicurazione sociale e assistenza volti a proteggere i membri più deboli della società”.
Il comunicato conclude ribadendo che “in un contesto di globalizzazione economica” è “essenziale rafforzare lo scambio di informazioni al fine di prevenire l’evasione fiscale”, precisando che l’accordo Santa Sede-Usa si basa “sugli standard globali più aggiornati per ridurre l’evasione fiscale offshore attraverso lo scambio automatico di informazioni fiscali”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana