Nei campi profughi di Erbil l’arcivescovo porterà la solidarietà ai cristiani perseguitati.
Inizia domani, martedì 16 giugno, il viaggio dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola in Libano e in Iraq, accogliendo l’invito dei rispettivi patriarchi Patriarchi Bèchara Raï e Raphaël I Sako.
Prima tappa della visita sarà in Libano, a Beirut. Qui il cardinale Scola interverrà ai lavori del Sinodo della Chiesa patriarcale maronita. Al centro dell’incontro dei vescovi libanesi guidato dal patriarca di Antiochia dei Maroniti cardinale Béchara Boutros Raï la riflessione sulla presenza cristiana in Libano e Medio-Oriente, il ruolo dell’Occidente; la comunione e la solidarietà tra le Chiese.
«Le vere religioni non possono predicare odio e divisione, sono, al contrario, fattori di convivialità e comunione, portatrici di valori spirituali e sociali. Quello di cui soffriamo oggi riguarda la politica che è divenuta immorale. In Medio Oriente stiamo, purtroppo subendo, appunto, tale politica inumana. Pensiamo, ad esempio, alla Siria: dieci milioni di abitanti di quel Paese scacciati dalle loro case non dicono nulla alla Comunità Internazionale?», dice il cardinale Béchara Raï, che è stato a Milano nel novembre scorso per presiedere la Divina liturgia in occasione dell’inaugurazione del Servizio pastorale per la Comunità maronita libanese in città.
A Beirut il cardinale Scola incontrerà anche la Commissione Episcopale della famiglia delle diocesi libanesi.
Il 18 giugno, il cardinale Scola incontrerà il corpo accademico dell’Università Saint Joseph di Beirut.
Il 19 giugno, l’Arcivescovo di Milano si recherà ad Erbil per rispondere ad un altro invito, quello del patriarca di Babilonia dei Caldei Louis Raphaël I Sako. Nella capitale del Kurdistan iracheno il cardinale Scola incontrerà i cristiani sfollati da Mosul e dai villaggi della piana di Ninive occupati dalle milizie dell’Isis. Ai profughi che da oltre un anno vivono in città grazie all’assistenza della Chiesa locale e delle organizzazioni caritative, l’Arcivescovo di Milano porterà anche la solidarietà concreta della Diocesi di Milano, che attraverso la Caritas Ambrosiana, in vista di questo viaggio, ha lanciato una raccolta fondi straordinaria.
«Nell’ultimo anno, più di 125 mila cristiani sono stati costretti a fuggire dai loro villaggi solo perché hanno scelto di rimanere cristiani, rifiutando le condizioni imposte dall’Isis – spiega il vescovo di Erbil monsignor Bashar Warda. – Hanno dovuto abbandonare i loro villaggi di notte, nell’oscurità. Molti di loro hanno percorso il loro personale Calvario per lunghe ore, dopo essersi lasciati alle spalle tutto, tranne i vestiti che avevano indosso. Oggi abbiamo famiglie che vivono completamente grazie alla carità degli altri. Meno di un anno fa, quelle stesse famiglie vivevano nelle loro case, sostenendosi da sole, con entrate sufficienti o abbondanti».
Le offerta dei fedeli ambrosiani fino ad ora raccolte e quelle che ancora giungeranno saranno consegnate a Caritas Iraq impegnata da tempo nel Kurdistan iracheno a fianco delle centinaia di migliaia di famiglie scappate dalla guerra. Le donazioni serviranno a sostenere la distribuzione di aiuti umanitari, kit igienico sanitari, cibo, vestiti e a supportare l’assistenza sanitaria e le attività educative e scolastiche a favore dei bambini.