Un software, programmato da un team di ragazzi con autismo ‘ad alto funzionamento’, per aiutare altre persone con la stessa problematica ad associare stati d’animo e sentimenti a diverse espressioni del viso. L’iniziativa, tra le prime in Europa e progettata da chi soffre del disturbo autistico, percorre la via della sperimentazione e verrà presentata all’Aquila venerdì 19 giugno, durante un convegno con i nomi internazionali delle problematiche dell’autismo.
Il sofware, il cui utilizzo si inserisce in un progetto-pilota, è stato ideato e messo a punto da 4 giovani con autismo, due di Teramo e due di L’Aquila, tra i 20-25 anni, assistiti dal team universitario di neuroscienze della prof.ssa Monica Mazza, e seguiti nel loro percorso di recupero dal centro regionale di riferimento per l’autismo diretto dal professor Marco Valenti.
Quest’ultimo è anche l’organizzatore del convegno di venerdì dal titolo ‘Alla ricerca delle evidenze nei disturbi dello spettro autisticò, che si terrà nel Polo universitario di Coppito. “Una delle principali difficoltà delle persone con autismo – dichiara Valenti – è legata al riconoscimento delle varie espressioni del volto con cui si trasmettono emozioni e sentimenti come gioia, rabbia, preoccupazione, stupore ecc.
Il programma creato dai nostri 4 giovani utenti, che hanno interessi nel campo dell’informatica, riproduce in sequenza, su un volto Avatar in 3D, una varietà di pose del viso che servono al soggetto autistico per imparare a ‘decifrare’ le varie espressioni dei lineamenti. Un esercizio con cui ‘allenare’ l’utente e sviluppare in lui la capacità di ‘leggere’ stati d’animo e sensazioni. Tutto ciò rientra in un progetto sperimentale, di cui valuteremo i risultati, che è tra i primi in Europa nel genere”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire