Mercoledì 24 giugno – Dì il mio nome

In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva esaltato in lei la sua misericordia, e si rallegravano con lei. All’ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome». Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio. Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Coloro che le udivano, le serbavano in cuor loro: «Che sarà mai questo bambino?» si dicevano. Davvero la mano del Signore stava con lui. Il fanciullo cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele. Luca 1,57-66.80

Sono tutti felici per Elisabetta.
Ha avuto un grande dono.
Il Signore è stato buono con lei.
Ma non vogliono ascoltarla.
Vogliono sentire quello che vogliono loro.
Vogliono che parli un uomo.
Preferiscono ascoltare un uomo muto piuttosto che una donna.
Sciocchi.
I miracoli della vita, Dio, li fa con le donne.
Ascoltatele.
Una donna con un figlio in braccio sa cosa dice.
Ascoltatela.

Ogni nome è un nome nuovo.
Perché nuova è la vita che lo porta, che lo vive.
Qual è il nome giusto per un uomo?
Il nome dato da chi lo ama.
Il nome pronunciato da chi lo ama.
Dì il mio nome, amore mio.

Si scioglie la lingua.
Quando le nostre parole vengono da Dio.
Si apre la bocca.
Quando vengono direttamente dal cuore di Dio.

Di Don Mauro Leonardi