SICILIA – RAGUSA – “Il gioco fa parte della vita dell‘uomo, ma quando inizia ad impadronirsi della sua mente e si trasforma in causa di dipendenza patologica, sconvolge l‘uomo, la sua vita, la sua famiglia e le sue relazioni sociali”. Con queste parole mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa, spiega il perché della firma di un protocollo d‘intesa che accompagna un documento, frutto della collaborazione tra diocesi e istituzioni sulla problematica del gioco d‘azzardo patologico.
Un documento che verrà inviato al Governo italiano. Il documento – che sarà firmato domani – contiene sei richieste, tra le quali “limitazioni di accesso nei siti internet” e una “normativa che preveda controlli più serrati nelle sale gioco soprattutto a tutela dei minori”. La diocesi e l’Asp di Ragusa, assieme all’osservatorio permanente provinciale, chiedono allo Stato italiano, sgravi fiscali per chi rinuncia ad installare nei propri locali slot machine ed affini, e cicli di incontri obbligatori di formazione sulle dipendenze.
Intanto, a Ragusa, con i rappresentanti di tutte le istituzioni, è stato fondato un osservatorio permanente che monitora il fenomeno, organizza corsi di formazione per i gestori delle sale da gioco, incontra e informa gli studenti delle scuole, i fedeli nelle parrocchie, le persone nei centri di aggregazione sociale. (Agenzia Sir)
Anch’io sono stato un giocatore d’azzardo e mi sono rovinato ma Dio mi ha fatto rinascere!!!!!!!!!!!!!!!!
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Felice giornata!