CITTA’ DEL VATICANO – Appello di Papa Francesco questa mattina all’udienza generale, per la Conferenza internazionale di sostegno alla pace in Siria, al via oggi a Montreux, in Svizzera: un appuntamento – ha detto il Popntefice – a cui “faranno seguito i negoziati che si svolgeranno a Ginevra a partire del 24 gennaio”. Questa la preghiera di Papa Francesco:
“Prego il Signore che tocchi il cuori di tutti perché, cercando unicamente il maggior bene del popolo siriano, tanto provato, non risparmino alcuno sforzo per giungere con urgenza alla cessazione della violenza e alla fine del conflitto, che ha causato già troppe sofferenze. Auspico alla cara nazione siriana un cammino deciso di riconciliazione, di concordia e di ricostruzione con la partecipazione di tutti i cittadini, dove ognuno possa trovare nell’altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere ed abbracciare”.
Si è aperta a Montreux la cosiddetta conferenza Ginevra II, il summit internazionale per avviare il processo di pace in Siria. Traslocata sull’altra sponda del lago per forza di cose (a Ginevra è in corso la fiera internazionale dell’orologio), la conferenza di Montreux vedrà una partecipazione plenaria, ma i negoziati veri e propri, riservati alle delegazioni siriane e facilitati dall’inviato dell’Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi, incominceranno due giorni dopo e potrebbero per la prima sessione protrarsi per qualche giorno secondo alcune fonti, per almeno una settimana o più.
Con la revoca, repentina e imbarazzata, dell’invito di Ban ki-moon all’Iran è stato scongiurato il fallimento della Conferenza per la mancata partecipazione della Coalizione dell’opposizione siriana. Insomma, il fatto che in Svizzera si presentino più o meno tutti gli attori coinvolti è già considerato un buon successo ed è chiara la consapevolezza che la conferenza rappresenta solo l’inizio di un processo ancora lungo e assai difficile. Da Ginevra non potranno che uscire solo dei risultati parziali. Due gli obiettivi principali:un’intesa su tregue locali, per l’apertura di corridoi umanitari; un accordo di principio su un cessate il fuoco duraturo e propedeutico al fine ultimo, ovvero il processo di transizione politica.
A cura della Redazione Papaboys