Oggi, il Santo Padre, ha voluto dedicare nuove riflessioni alla questione delle “ferite della famiglia” e perciò ha affrontato la delicata realtà del fallimento irreversibile di molti legami matrimoniali, le nuove unioni e dunque il discernimento e la cura pastorale da disporre di fronte a queste situazioni spesso molto diffuse.
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La Chiesa è chiamata ad essere sempre Casa Aperta del Padre! No alle porte chiuse! #PapaFrancesco #UdienzaGenerale pic.twitter.com/8i1UXc0hMN
— Papaboys (@CiaoKarol) 5 Agosto 2015
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“La Chiesa sa bene che una tale situazione contraddice il Sacramento cristiano”, ha detto il Papa e poi ha agiunto: “Tuttavia il suo sguardo di maestra attinge sempre da un cuore di madre; un cuore che, animato dallo Spirito Santo, cerca sempre il bene e la salvezza delle persone. Ecco perché sente il dovere, «per amore della verità», di «ben discernere le situazioni». Così si esprimeva san Giovanni Paolo II, nell’Esortazione apostolica Familiaris consortio (n. 84), portando ad esempio la differenza tra chi ha subito la separazione rispetto a chi l’ha provocata. Si deve fare questo discernimento.”
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Papa Francesco ha poi osservato: “Se poi guardiamo anche questi nuovi legami con gli occhi dei figli piccoli, dei bambini, vediamo ancora di più l’urgenza di sviluppare nelle nostre comunità un’accoglienza reale verso le persone che vivono tali situazioni. Per questo è importante che lo stile della comunità, il suo linguaggio, i suoi atteggiamenti, siano sempre attenti alle persone, a partire dai piccoli. (…) E’ importante che essi sentano la Chiesa come madre attenta a tutti, sempre disposta all’ascolto e all’incontro.”
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“In questi decenni, in verità, la Chiesa non è stata né insensibile né pigra”, ha sottolineato il Pontefice, precisando dopo: “Grazie all’approfondimento compiuto dai Pastori, guidato e confermato dai miei Predecessori, è molto cresciuta la consapevolezza che è necessaria una fraterna e attenta accoglienza, nell’amore e nella verità, verso i battezzati che hanno stabilito una nuova convivenza dopo il fallimento del matrimonio sacramentale; in effetti, queste persone non sono affatto scomunicate, e non vanno assolutamente trattate come tali: esse fanno sempre parte della Chiesa.”
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I divorziati risposati non sono scomunicati. Sono accolti nella Chiesa! #PapaFrancesco #Udienza pic.twitter.com/WmoPUDuSNy
— Papaboys (@CiaoKarol) 5 Agosto 2015
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“Papa Benedetto XVI è intervenuto su tale questione, sollecitando un attento discernimento e un sapiente accompagnamento pastorale, sapendo che non esistono «semplici ricette» (Discorso al VII Incontro Mondiale delle Famiglie, Milano, 2 giugno 2012, risposta n. 5). Di qui il ripetuto invito dei Pastori a manifestare apertamente e coerentemente la disponibilità della comunità ad accoglierli e a incoraggiarli, perché vivano e sviluppino sempre più la loro appartenenza a Cristo e alla Chiesa con la preghiera, con l’ascolto della Parola di Dio, con la frequenza alla liturgia, con l’educazione cristiana dei figli, con la carità e il servizio ai poveri, con l’impegno per la giustizia e la pace.”
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(I saluti di Francesco ai pellegrini di lingua italiana) Papa Francesco ricorda la festa, oggi, della Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove si venera l’icona della Salus Populi Romani
Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti! Si vede che oggi siete entusiasti. Sono lieto di accogliere i partecipanti al Meeting Internazionale Giovani verso Assisi, i ministranti delle Diocesi di Palermo e Treviso e la Compagnia di Sant’Orsola, con l’Assistente Ecclesiastico Mons. Adriano Tessarollo. Saluto i giovani del Festival del Folklore di Cori, l’Associazione Solidarietà con il Popolo Saharawi insieme al Centro Missionario Diocesano di Firenze; il Comitato Feste del Divin Crocifisso di Pove del Grappa e i fedeli di Baucìna. La visita alle tombe degli Apostoli Pietro e Paolo alimenti in tutti la fede che si manifesta in concrete opere di carità.
Oggi celebriamo la Dedicazione della Basilica di Santa Maria Maggiore, dove si venera l’icona della Salus Populi Romani.
(Papa Francesco invita tutti a recitare un’Ave Maria)
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Un particolare pensiero rivolgo ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli.
Invocate la Madre di Dio, cari giovani, per sentire la dolcezza del suo amore; pregatela nei momenti della croce e della sofferenza, cari ammalati, in particolare voi Angeli della Libertà di Siracusa; guardate a Lei, cari sposi novelli, come al modello del vostro cammino coniugale di dedizione e fedeltà.
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