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Crediamo nella pace, perchè crediamo in Gesù

corpoesangue___psico_okROMA – Si è da poche ore conclusa la VI Giornata Internazionale di Intercessione per la pace in Terra Santa che ha visto coinvolte circa 5.000 città di tutto il mondo, in una preghiera incessante al Re della pace, Gesù!

E’ infatti Lui il protagonista di questa giornata che da 6 anni si svolge l’ultima domenica di Gennaio, a conclusione del mese che la Chisa universale dedica proprio al tema della pace.

Ringraziando tutti coloro che hanno anche quest’anno inviato la propria adesione ed hanno sostenuto la giornata con la preghiera e l’impegno, vi lasciamo una piccola riflessione da parte di tutti noi.

CREDIAMO NELLA PACE, PERCHE’ CREDIAMO IN GESU’

di Loredana Corrao *

«PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA!». È questo l’annuncio degli Angeli che accompagnò la nascita di Gesù (Lc 2, 14). Così, Giovanni Paolo II introduceva il Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace dell’Anno 2000. E il nostro “Credo!” risuona ancora forte e chiaro, giovane e audace come allora.

Il primo messaggio di speranza giunge proprio dalla grotta di Betlemme e parla all’umanità intera: Dio dichiara a tutti gli uomini e le donne della terra il suo amore, facendo loro dono della speranza, nella garanzia del tempo di pace.

È proprio l’amore di Dio rivelato in Gesù, il Figlio fatto uomo, il fondamento della pace universale. Accolto nell’intimo del proprio cuore, Gesù si fa pace, riconciliazione, desiderio di fraternità, ostruzione alla tentazione di ogni forma di violenza.

La pace è preghiera, quando essa si invoca da Dio implorandone il dono, ma è opera, quando, radicatone il desiderio nel cuore dell’uomo dà l’inconfondibile stile di vita di chi sa bene cosa siano amore e giustizia.

Nonostante l’odio e la guerra abbiano segnato profondamente l’umanità, ne abbiano ferito la storia, il Padre, nel Figlio, non decelera la fiducia che ha posto in ognuno di noi, disegnando divinamente la ricerca di armonia in ogni relazionalità nella quale sia visibile che tutti i figli, creature perfette d’amore, insieme, sono la Sua Famiglia.

La guerra è sempre la scelta dei perdenti. Sempre. Ogni conflitto, celato dietro la menzogna della “pulizia etnica”, o atto alla conquista di ciò che si crede proprio, genera orrore, causa sofferenze inenarrabili, uccide, distrugge, nell’unico obiettivo di esaltare la logica della sopraffazione, nutrita dall’ignobile desiderio di dominio e di sfruttamento, fino allo sterminio, all’asservimento, alla conquista, forse, del “cosa”, ma alla perdita totale del “chi”.

È necessaria questa consapevolezza, perché il contesto mondiale reindividui la propria anima e, sulle sue pulsioni, fondi la propria nuova cultura.

Noi, uniti indissolubilmente a e in Cristo, ne saremo la voce, rifiutando il compromesso di una politica che induca alla sterilizzazione delle coscienze promotrici di valori morali universali: i problemi del nostro presente, la cui connotazione comune è data dalla dimensione planetaria che essi vanno assumendo, non siano mai più merce di scambio, diretta a sgretolare i diritti umani, perché orientata alla macellazione della dignità dell’uomo, che più è debole, meno si ribella, più si domina. In assenza totale di amore.

Gesù è il dono di pace. “Pace a voi!” è il saluto che Gesù sceglie per i suoi, subito dopo la Resurrezione. Noi, Chiesa, unico gregge di Dio, oggi, siamo chiamati individualmente e comunitariamente ad essere pace nel mondo e per il mondo, ponendo a servizio di tutto il genere umano il Vangelo della pace, perché il pellegrinaggio poggi i propri passi sulle orme della speranza. Ne siano responsabilmente  consapevoli le donne, gli uomini, i bambini, i laici, i consacrati, la famiglie, i genitori, i governanti, i credenti.

Noi giovani in modo particolare, scegliamo la pace perché sia la nostra identità: la pace sempre, la pace con tutti, la pace per tutti. Ne saremo i primi testimoni, con la nostra stessa vita.

Crediamo, Signore, che tu sei la pace. E incontrandoti, amandoti, adorandoti, il “Credo!” che come allora continuiamo a gridare, si farà pace dovunque.

A partire dalla Tua Terra.

*Portavoce Associazione Nazionale Papaboys

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