Padre Candido Amantini nacque a Bagnalo, frazione del comune di Santa Fiora in provincia di Grosseto il 31 gennaio 1914 da Giovanni Battista e Diolinda Fratini. Il padre era fabbro e in più gestiva una rivendita di sale e tabacchi. Fu battezzato il 7 febbraio, gli fu imposto il nome di Eraldo Ulisse Mauro e ricevette la cresima l’8 settembre 1920.
Visse la prima infanzia al suo paese natale dove frequentò la scuola elementare con ottimo profitto. Frequentò anche la scuola di musica e suonava nella banda del paese. Serviva nella parrocchia come chierichetto. Eraldo conosce i Passionisti durante una missione da loro predicata a Bagnolo. A dodici anni, terminate le scuole elementari, il 26 ottobre 1926 entra nel seminario minore dei Passionisti a Nettuno, vicino Roma. Vi resterà tre anni fino al 1929 frequentando la scuola media. Il 9 ottobre 1929 nel Ritiro S. Giuseppe, sul Monte Argentario, inizia l’anno di noviziato. Era maestro dei novizi il Servo di Dio P. Nazareno Santolini. Il 23 dello stesso mese ricevette l’abito religioso e gli fu imposto il nome di religione: confratel Candido dell’Immacolata.
Il 24 ottobre 1930 emette la professione dei voti temporanei. Fu trasferito nel convento di Tavernuzze presso Firenze per completare gli studi liceali fino al 1932. Poi passò alla comunità di Vinchiana – Ponte a Moriano (Lucca) per compiere gli studi di filosofia e teologia. Il 31 gennaio 1933 emise i voti perpetui. Nel 1936 viene a Roma, alla Scala Santa, per conseguire la licenza in Teologia presso laPontificia Università “Angelicum”. Fu ordinato sacerdote il 13 marzo 1937. Nel 1938 frequenta il Pontificio Istituto Biblico e contemporaneamente insegna Sacra Scrittura nel seminario di Tavernuzze. Conseguì la licenza in Sacra Scrittura nel 1941. Era dotato di una grande capacità di apprendere e di un’ottima conoscenza del greco, aveva imparato l’ebraico, il tedesco e il sanscrito.
Dal 1941 al 1945 insegna ebraico e Sacra Scrittura agli studenti di Vinchiano (Lucca) e di Cura di Vetralla (Viterbo). Negli anni 1945 – 1947 ritorna a Roma, alla Scala Santa, per insegnare ai seminaristi. È un insegnate molto apprezzato e ricercato, per cui dal 1947 al 1960 viene trasferito, sempre a Roma, nel convento diSS. Giovanni e Paolo per insegnare allo studentato internazionale dei Passionisti.
Nel maggio del 1961 la sua salute ha un crollo, a questo punto deve sospendere l’insegnamento e subire un lungo ricovero ospedaliero. Si riprenderà, ma cambierà completamente attività.
Già mentre era insegnante saltuariamente affiancava il confratello P. Alessandro Coletti, già suo alunno, che era esorcista nella diocesi di Arezzo. Il P. Candido inizia a fare i primi esorcismi sotto la guida di P. Alessandro. Inizia ad avere contatti con S. Pio da Pietralcina, il quale di lui dirà: “È un sacerdote secondo il cuore di Dio“. Dal 1961 alla morte avvenuta nel 1992, resta sempre nella comunità della Scala Santa svolgendo il ministero di esorcista. Egli univa alla profonda dottrina quei carismi di cui il Signore lo arricchì abbondantemente. Padre Candido Amantini dimostrava una particolare penetrazione nel comprendere le persone e ciò di cui avevano bisogno. Spesso con le sue proprie preghiere ed il carisma di preveggenza aiutava che ricorreva a lui anche per situazioni materiali disastrose. P. Candido veniva ricercato soprattutto come guida spirituale, la sua parola tranquilla e sicura era attesa con grande avidità.
La sua preghiera, oltre a seguire le pratiche prescritte dalla sua Congregazione, andava assai al di là. Aveva preso l’abitudine di alzarsi nel cuore della notte per recarsi in cappella e fare un’ora di adorazione eucaristica. I fedeli si accalcavano per assistere alla sua messa mattutina. Il suo amore alla Madonna era quanto mai profondo e sentito, si esprimeva soprattutto con la recita del rosario e i frequenti pellegrinaggi a Lourdes. Ne è testimonianza l’unico libro che ha scritto “Il mistero di Maria” edito da Dehoniani nel 1971.
Candido per lungo periodo fu l’unico esorcista di Roma, ricorreva un gran numero di persone che facevano la coda per essere accolte, incominciando a mettersi in fila fin dalle prime ore dell’alba.
Nel fare gli esorcismi seguiva il Rituale Romano con qualche aggiunta personale. Oltre all’acqua benedetta ungeva con l’olio dei catecumeni.
Padre Amorth, suo discepolo, nel libro “Nuovi racconti di un Esorcista” afferma che era in grado di ricevere sino a 80 persone a mattinata: questa sua abilità era dovuta ad un carisma che il Signore gli aveva donato e che si sviluppò sempre più nel tempo, per cui gli bastava mettere la mano in testa alle persone, guardarle negli occhi o anche solo da una foto e così faceva le diagnosi prontamente e riusciva a ricevere molte persone in poche ore.
Un’altra caratteristica di P. Candido, che è rimasta impressa in quanti lo hanno frequentato: il sorriso, la serenità che manteneva anche mentre esorcizzava e la inalterabile pazienza che aveva con le folle che volevano avvicinarlo.
Nel 1986, su insistenza del Cardinale Ugo Poletti, Padre Gabriele Amorth si mise alla scuola di Padre Candido per apprendere ed esercitare il ministero dell’esorcistato. Trasmise a Padre Amorth la sua lunga esperienza e lo rese idoneo a quel delicato e difficile ministero.
Padre Candido Amantini ebbe un rapporto spirituale molto intenso con Maddalena Carini, miracolata di Lourdes, mistica e posseduta; fondatrice delle “Figlie dell’Ave Maria” di Sanremo e di diverse iniziative. Era particolarmente legato a Loreto e Lourdes, perché molti suoi malati si erano liberati in quei santuari.
Negli ultimi anni della sua vita, la salute andò sempre più peggiorando e furono necessari frequenti ricoveri ospedalieri. La notte spesso era assalito da crisi di soffocamento e oppressione al cuore. Oltre che agli assalti diabolici. Sentiva la morte ormai vicina e ne parlava con serenità. Passava lunghi momenti immerso nella preghiera e assente da tutto in completa visione estatica.
In piena coscienza ricevette gli ultimi Sacramenti dal suo confessore, Padre Benigno.
Prima di spirare fù sentito più volte lottare col demonio, dicendo: “contro di me, contro di me, prenditela con me” ebbe poi una visone della Madonna a rassicuarrlo come sempre avveniva in questi casi, poi cantava sempre più forte come un bambino alternando al gregoriano canzoncine mariane e ripetendo cantando più volte un verso del famoso canto natalizio composto dal Liguori: Tu scendi dalle stelle. “Ahi quanto ti costò l’avermi amato” ripeteva col canto, e interrogato poi sul perchè cantasse, rispondeva candidamente alla sua figlia spirituale: “perchè me lo chiedi? Non senti cantare anche tu?”
Assistito dalla sua figlia spirituale prediletta morì santamente nella sua stanza, alla Scala Santa, la notte del 22 settembre 1992.
Dopo lunga attesa il suo corpo è stato traslato dal cimitero monumentale del Verano di Roma, al Pontifico Santuario della Sacala Santa, il 21 marzo 2012 alla presenza della figlia spirituale e di Padre Gabriele Amorth. Gli fù riconosciuto il titolo di Servo di Dio.
Si è aperta ufficialmente la causa di beatificazione il 13 luglio 2012, molte grazie e miracoli si attribuiscono alla sua intercessione.
Fu chiesto a Padre Candido, nel corso di un’intervista: «Lei non si sente solo? Cosa c’è nel suo animo quando esorcizza?».
E lui rispose, con tutta naturalezza: «È come quando celebro la messa, anche se sono due cose diverse. La disposizione interiore è la stessa: sto compiendo un ministero legato non alla mia persona, ma al mio sacerdozio; legato al comando di Gesù: “cacciate i demoni”. È un’azione della Chiesa, che è Chiesa militante».
Redazione Papaboys (Fonte www.veniteadme.it)