Scontri fra palestinesi e polizia israeliana sono scoppiati per il terzo giorno consecutivo sulla Spianata delle Moschee a Gerusalemme.
Secondo la portavoce della polizia israeliana Luba Samri, citata dai media locali, gli agenti sono entrati nel compound della moschea di Al Aqsa per disperdere un gruppo di dimostranti che lanciavano sassi e petardi. I dimostranti, ha aggiunto, sono stati dispersi senza che vi siano stati feriti o arresti.
Secondo la versione israeliana, giovani palestinesi erano entrati nella moschea durante la notte con sassi e bastoni. L’obiettivo era preparare barricate per impedire alla polizia di chiudere le porte della moschea in modo da permettere le visite al sito di ebrei per la festività religiosa di Rosh Hashanah.
Appena il sito è stato aperto questa mattina, afferma la polizia, i palestinesi hanno cominciato a lanciare sassi contro il ponte di Mughrabi, entrata al sito riservata ai non musulmani. Ciò ha provocato un raid della polizia israeliana, come era accaduto domenica.
Ieri sia il re di Giordania, che è il custode del sito, che il dipartimento di Stato americano hanno espresso forte preoccupazione per gli scontri sulla Spianata.
Il sito è il luogo dove sorgeva il tempio ebraico eretto da re Salomone ed è chiamato dagli ebrei Monte del Tempio. Ma per i musulmani è il luogo dove Maometto è asceso in Cielo ed è il terzo sito santo dell’Islam.
Redazione Papaboys (Fonte www.avvenire.it)