Il C9 ha ultimato la proposta da fare al Papa, che potrebbe decidere di istituirla prima ancora che si completi l’intero disegno della riforma
Si concludono oggi i lavori della riunione del C9, il consiglio dei cardinali incaricati di studiare la riforma della Curia romana e aiutare il Papa nel governo della Chiesa universale. Dopo le prime due realizzazioni, che hanno riguardato la Segreteria per l’Economia e la Segreteria per la Comunicazione, un prossimo passo sarà l’istituzione di una nuova congregazione, dedicata ai laici, alla famiglia e ai temi legati alla vita.
Una proposta del C9 in questo senso era stata già discussa nella riunione dei capi dicastero della Curia romana, e quindi era stata illustrata e poi discussa da tutti i cardinali riuniti in concistoro nel febbraio scorso, registrando un ampio consenso. Il nuovo dicastero riunirà dunque le competenze attualmente divise tra il Pontificio consiglio per i laici, guidato dal cardinale Stanislaw Rylko, e il Pontificio consiglio per la famiglia, guidato dal vescovo Vincenzo Paglia. La Pontificia accademia per la vita vi farà riferimento, ma mentre i primi due consigli sono destinati a scomparire fondendosi nel nuovo organismo, l’accademia – alla quale partecipano anche studiosi non cattolici – continuerà ad esistere.
È significativo che il nuovo dicastero dedicato ai laici prenda la struttura di una congregazione, cioè di un «ministero» vaticano del livello più alto, come lo sono le congregazioni per la dottrina della fede, i vescovi, il clero, i religiosi, i santi e l’educazione cattolica. Un segno che va nella direzione di valorizzare il laicato, secondo le indicazioni del Concilio ecumenico Vaticano II. I cardinali del C9 presenteranno dunque una proposta ben definita a Papa Francesco, che probabilmente non attenderà il completamento del quadro delle riforme e la nuova costituzione apostolica, sulla quale il consiglio dei porporati sta lavorando. Già lo scorso febbraio, il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, aveva osservato: «Nulla impedisce che nel corso di questo processo di riforma si possano già avere attuazioni più specifiche in via sperimentale, poi riprese nella stesura finale». L’istituzione della nuova congregazione potrebbe dunque avvenire in tempi non lunghi, e prevedere un periodo di rodaggio, per poi essere finalmente inquadrata nel contesto generale della riforma.
Attualmente i due Pontifici consigli dalla cui fusione nascerà il nuovo dicastero dei laici e della famiglia hanno entrambi la loro sede nel palazzo vaticano di San Callisto, a Trastevere.
Si era più volte parlato della possibilità che a capo della nuova congregazione vi fossero dei laici, ma già lo scorso febbraio padre Lombardi aveva escluso che il responsabile ultimo del dicastero potesse esserlo. Mentre non è escluso che siano laici dei segretari o dei segretari aggiunti della congregazione.
Di Andrea Tornielli per Vatican Insider (La Stampa)