La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata modificata. Lo ha ribadito Papa Francesco, intervenuto stamani alla terza Congregazione generale del Sinodo ordinario sulla famiglia. A riferirne è stato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, al briefing in Sala Stampa della Santa Sede, accompagnato dal cardinale Paul-André Durocher, già presidente della Conferenza episcopale del Canada e dall’arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali e, al Sinodo, presidente della Commissione per l’informazione. Il servizio di Giada Aquilino per la Radio Vaticana:
Un’Assemblea sinodale in continuità con quella del 2014, durante la quale la dottrina cattolica sul matrimonio non è stata modificata. Lo ha messo in luce Papa Francesco, nel breve intervento all’odierna terza Congregazione generale, seguita dai Circoli Minori. Padre Federico Lombardi ne ha parlato in conferenza stampa, ricordando che il Pontefice ha evidenziato i tre documenti ufficiali, la Relatio Synodi ed i due discorsi pontifici di apertura e chiusura dei lavori. Di qui l’invito a non farsi confondere da commenti esterni al Sinodo:
“Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro in questo Sinodo, come se l’unico problema fosse quello della comunione ai divorziati e risposati o no. Quindi, tenere presente l’ampiezza dei problemi e delle questioni che sono proposte all’Assemblea sinodale, di cui l’”Instrumentum Laboris” dà un’ampia prospettiva”.
Rispondendo ai giornalisti, lo ha chiarito anche l’arcivescovo Claudio Maria Celli, al Sinodo presidente della Commissione per l’informazione:
“Mi sembra che l’intervento del Papa di questa mattina, nel ricordare che i documenti di riferimento nella nostra discussione sono la “Relatio Synodi” e i suoi due discorsi, di apertura e di chiusura, mantenga aperto un atteggiamento della Chiesa profondamente pastorale nei confronti di questa realtà dei divorziati. Rimane però sempre anche quello che diceva il Papa questa mattina, cioè che il Sinodo non ha come unico punto di riferimento questo. È uno dei punti”.
A proposito della relazione introduttiva al Sinodo, pronunciata ieri dal cardinale Peter Erdö, il cardinale Paul-André Durocher ha invitato a “entrare in dialogo con il mondo”:
“Dans l’intervention du cardinal Erdö, dans les premières paragraphes, il rappelle cette scène…
Nel primo paragrafo del suo intervento, il cardinale Erdö ricorda quella scena in cui Gesù vede una folla, è preso dalla pietà per quella folla e si rivolge ad essa. Il cardinale Erdö ci ricorda che questo corrisponde un po’ alle tre tappe di questo processo dell’”Instrumentum Laboris” e del processo sinodale. In questo momento, quindi, vogliamo – insieme a Gesù – guardare il mondo che è davanti a noi. Nella seconda tappa, nella pietà, valutare come giudicare questa situazione. Nell’ultima, come saremo capaci di rispondere alle attese di questa gente, del mondo che è davanti a noi”.
E gli altri temi affrontati dai 72 padri sinodali intervenuti, rappresentativi di tutti i continenti e di tutte le lingue, hanno spaziato nei vari ambiti relativi alla famiglia e alla Chiesa. Prima di tutto, un chiarimento da parte del segretario generale del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, a proposito della metodologia di lavoro dell’Assemblea, modificata rispetto al passato, richiesta emersa nel corso dell’ora di discussione libera della seconda Congregazione generale. In particolare, il porporato si è soffermato sulle funzioni dei Circoli Minori e sulla Commissione, nominata a inizio settembre dal Santo Padre, per la stesura della Relazione finale del Sinodo. Quindi, gli argomenti dei lavori: la rivoluzione culturale epocale che stiamo vivendo, in cui la Chiesa è chiamata a ad accompagnare le famiglie e in generale tutto il popolo di Dio, per trovare risposte e soluzioni adeguate ai problemi di oggi. Inoltre, ha spiegato padre Lombardi, si è parlato di un linguaggio appropriato da parte della Chiesa, anche “per evitare impressioni di giudizi negativi nei confronti di situazioni e di persone”:
“Sempre nel tema del linguaggio, alcuni hanno fatto riferimento in modo molto positivo al linguaggio usato dalle catechesi di Papa Francesco nel corso di quest’anno, come modo concreto, semplice, chiaro e positivo di parlare della realtà della famiglia nel mondo di oggi”.
Sottolineata la necessità di aiutare sia le coppie di coniugi a crescere e a maturare nella fede e nel matrimonio, sia i giovani a riscoprire la bellezza dell’amore e la profonda interrelazione tra amore e matrimonio. Evidenziato inoltre che la testimonianza delle famiglie missionarie è indispensabile alla vita della Chiesa. Si è riflettuto pure sui nuclei familiari che vivono situazioni difficili, sul dramma della povertà in famiglia, sulle violenze che colpiscono la famiglia stessa, sulla piaga del lavoro minorile, sul dramma dei profughi e dei migranti e delle persecuzioni contro i cristiani. Ci si è soffermati inoltre sulla questione delle persone con tendenze omosessuali: esse fanno parte della Chiesa, si è detto, chiarendo al contempo che il matrimonio è l’unione sacramentale tra un uomo ed una donna, fondamento della famiglia nella sua integrità.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana