Si è aperto questa mattina in Vaticano il processo nei confronti dei cinque imputati per appropriazione e divulgazione illecita di documenti riservati. Un’udienza durata un’ora e 10 minuti. Gli accusati tutti presenti. in aula insieme a mons. Angel Lucio Vallejo Balda, Francesca Immacolata Chaouqui, Nicola Maio anche i giornalisti Emiliano Fittipaldi e Gianluigi Nuzzi. Non era presente invece la parte lesa nella persona del cardinale Segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin.
Sarà un processo a tappe scandite, infatti da lunedì prossimo alle 9.30, data in cui inizieranno gli interrogatori, tutti i giorni si terranno udienze se necessario anche con prosecuzione pomeridiana. Oggi, la costituzione delle parti e la presentazione delle eccezioni preliminari.
Respinte le eccezioni preliminari
Tutte respinte sia quella del legale di mons. Vallejo Balda, di avere più tempo per studiare le carte processuali, sia quella relativa alla nullità del capo d’accusa sollevata da Fittipaldi. Il giornalista ha letto davanti al Tribunale presieduto dal prof. Giuseppe Dalla Torre un comunicato in cui ha mostrato “incredulità” nel trovarsi “imputato presso un’Autorità Giudiziaria diversa da quella del” suo “Paese”. Ha respinto le accuse secondo lui fondate e basate – ha detto – solo sul fatto di aver “pubblicato notizie”, “Il decreto di citazione – ha anche aggiunto – non mi consente di difendermi perché non contiene la descrizione del fatto che mi viene addebitato”. Accuse “astratte” insomma che secondo l’avvocato Musso, legale di Fittipaldi, avrebbero dovuto portare alla nullità del capo d’imputazione.
Accuse riguardano l’acquisizione non la pubblicazione
Tesi questa respinta con chiarezza dall’ufficio del Promotore di Giustizia prima e dal Tribunale poi, secondo il quale è “chiara l’enunciazione del fatto”, “i documenti” relativi agli illeciti “sono quelli presenti nei libri” “Avarizia” e “Via Crucis” e che “soprattutto – ha precisato il Promotore aggiunto, prof. Avv. Roberto Zannotti – non si contesta la pubblicazione di notizie o la diffamazione, ma il modo in cui sono stati acquisiti i documenti”. “Non si intende conculcare la libertà di stampa – spiega Zanotti citato anche nel comunicato della Sala Stampa Vaticana – l’imputato è chiamato a rispondere della condotta dell’attività svolta per ottenere le notizie e i documenti pubblicati e che ciò era indicato nel capo di imputazione”.
Richiesta di difensori di fiducia
Mons. Vallejo Balda, Chaouqui e Nuzzi hanno chiesto l’affiancamento di una difensore di fiducia, ma la risposta non si è avuta in udienza a causa dell’assenza del presidente della Corte d’appello.
Memorie difensive entro il 28
Il tempo per poter depositare documenti per la difesa invece scade sabato 28. Palando con i giornalisti, Nuzzi e Fittipaldi non hanno nascosto lo stupore per il procedimento in Vaticano.Nuzzi in particolare, riferendosi alle lungaggini della giustizia italiana, ha detto che quella vaticana è “fin troppo veloce”. Mons. Balda dal canto suo ha ribadito di essere in buone condizioni di salute e ha confermato l’attuale stato di arresto nella caserma in Vaticano.
Di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana