Anche tra quanti si dichiarano cattolici ci sono moltissime persone che leggono gli oroscopi, credono nel malocchio e negli amuleti, addirittura vanno da maghi o fanno sedute spiritiche per evocare i morti. Eppure il catechismo è chiaro su questi argomenti. Perché succedono queste cose? Forse le risposte che dà la chiesa non sono soddisfacenti?
L’articolo è di Piero Gambelli – Risponde padre Athos Turchi, docente di filosofia
Intanto distinguiamo due cose: un conto sono tutti quegli atteggiamenti riguardo al mondo dello spirito e del demoniaco; un conto è la superstizione tipo oroscopo, corna, gobbi, ferri di cavallo e quant’altro. Il primo atteggiamento la Bibbia lo contempla nell’episodio di Saul che va dalla negromante (I Sam 28,3ss). Anche Gesù ha avuto a che fare con demoni, possessioni demoniache, indemoniati. Infine la Chiesa da sempre proibisce queste pratiche: negromanzia, sedute spiritiche, satanismo, malefici.
Ora è difficile dire che il demonio non esista: Gesù sarebbe molto ridimensionato, oltre a dover risolvere il problema di Vangeli che raccontano fandonie, o storielle a mo’ di genere letterario.
Se poi la Chiesa «proibisce» queste cose, significa che le ritiene vere e reali: nel senso che è possibile evocare morti, è possibile lo spiritismo, è possibile tutto quanto è satanismo e maleficio. Infatti se queste cose fossero false, cioè non-possibili, sarebbe stupido che la Chiesa le proibisse, non avrebbe senso una legge che proibisse alle statue di muoversi dai loro piedistalli.
Altro discorso invece riguarda la supestizione. Per capire: non ci sono leggi che vietano di passare sotto la scala, o di nascere il venerdì 17, o obbligano l’inversione a U se attraversa il gatto nero, quindi significa che queste sono fandonie.
La Chiesa dunque proibisce tutto ciò che tenta di relazionarsi col demoniaco e con il mondo dei defunti. Una buona risposta la dà a Saul proprio Samuele, defunto, evocato dalla negromante: perché mi costringi a salire? Se Dio ti ha abbandonato che posso farti?
L’episodio dice che come s’invoca la grazia dal Santo e la si ottiene, così si può invocare anche l’intervento spiritico o demoniaco, e sembra che si possa ottenere per una certa forza coercitiva che la preghiera/invocazione ha verso il mondo dello spirito. Questo la Chiesa lo proibisce, perché l’interlocutore del credente è Dio, non c’è bisogno di altro. Il demonio è da fuggire perché è la causa della dannazione, ossia dell’allontanamento da Dio.
Se il demoniaco è proibito e se la superstizione non ha senso, com’è che allora queste cose sono praticate da credenti e atei?
Qui si entra nella difficile psiche umana. Un conto è la ragione, un conto sono le spinte irrazionali, istintive, emotive che pervadono l’uomo. La ragione è certamente un buon elemento di controllo su se stessi, ma difficilmente riesce a contrastare le spinte irrazionali dell’io, e il motivo è che nessuno, nemmeno i cristiani cattolici, si allenano a questo interno scontro educandovisi fin da piccoli, come succede anche per la sessualità, per il gusto, ecc. Per cui quando ciò accade l’uomo va fuori del proprio controllo. La radice poi di queste tendenze e credenze mi pare stia in due impulsi primordiali: la paura e il dominio che hanno spinto da sempre gli uomini ad accostarsi al mondo nei modi suddetti. Infatti l’uomo necessita di padroneggiare il futuro e di certezze, e solo queste gli possono garantire la vita e la tranquillità. Nella sua orgine l’uomo riteneva che una forza (il mana, il sacro) pervadesse il mondo, e per garantirsi l’incerto futuro ricorreva a chi poteva in qualche modo conoscere o manipolare tale forza: stregoni, pizie, sciamani, e poi indovini, sacerdoti, profeti, ecc. Anche la scienza si può dire essere una «religione» razionale, nel senso che nasce ed è il migliore strumento che possediamo per prevedere e dominare il futuro. Ecco perché quando la religione “ufficiale” (il cristianesimo), quando le scienze, quando tutti i santi invocati non ci danno garanzie per il futuro allora ricorriamo a quello che istintivamente sembra darci sicurezza contro la paura e, per contrasto, darci forza di dominare quanto dobbiamo affrontare.
E questo sono i piccoli escamotage della superstizione, ma anche il demoniaco e lo spiritismo per persone spesso insicure ma con grande considerazione di se stessi. In altri termini, la scienza ci dice che il mondo è solo materia, la religione ci dice che solo Dio è il provvido custode di ciascuno di noi, ma quando dentro di noi emerge la paura dell’insicuro momento prossimo, non c’è niente da fare: ci affidiamo a gesti rituali, ad amuleti, a oroscopi (che tra l’altro si basano sul cosmo tolemaico: falso), o peggio ancora andiamo a disturbare morti, spiriti e demoni, pur di poter padroneggiare quel futuro che ci scuote e ci derazionalizza con le sue incertezze e i suoi terrori, come insegna Saul, andando dalla negromante perché terrorizzato dalla prossima battaglia.
Redazione Papaboys (Fonte www.novena.it)