Nell’Angelus di questa domenica, papa Francesco invita a riflettere sul tema della “conversione” e anche dell’evangelizzazione. E spiega il perché del Giubileo della Misericordia. E poi pone una domanda a ciascuno di noi: “Sono davvero innamorato di Gesù? Se le persone incontrassero cristiani innamorati di Gesù, ci seguirebbero. “Se ci guardiamo intorno, troviamo persone che sarebbero disponibili a cominciare o a ricominciare un cammino di fede, se incontrassero dei cristiani innamorati di Gesù”.
“Un battesimo di conversione per il perdono dei peccati”. Suona attuale l’invito rivolto da Giovanni il Battista, contenuto nel Vangelo di questa domenica. Si propaga in una piazza San Pietro gremita, irradiando i cuori di quanti ascoltano l’Angelus di papa Francesco. Il quale raccoglie l’invito del “Precursore” e chiede: “Perché dovremmo convertirci? La conversione riguarda chi da ateo diventa credente, da peccatore si fa giusto, ma noi non siamo già cristiani? Quindi siamo a posto”.
È proprio in questo tipo di risposta, tuttavia, che risiede la radice della nostra necessità di conversione; “dalla supposizione che, tutto sommato, va bene così e non abbiamo bisogno di alcuna conversione”, spiega il Vescovo di Roma.
Ecco le parole pronunciate da Papa Francesco
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
In questa seconda domenica di Avvento, la liturgia ci pone alla scuola di Giovanni il Battista, che predicava «un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3). E noi forse ci domandiamo: “Perché dovremmo convertirci? La conversione riguarda chi da ateo diventa credente, da peccatore si fa giusto, ma noi non siamo già cristiani? Quindi siamo a posto”. E questo non è vero. Così pensando, non ci rendiamo conto che è proprio da questa presunzione – che siamo buoni, che siamo cristiani – che dobbiamo convertirci: dalla supposizione che, tutto sommato, va bene così e non abbiamo bisogno di alcuna conversione.
Quanto difficile è perdonare! Quanto è difficile!! #Angelus #PapaFrancesco pic.twitter.com/3WxQnLKzQM
— Papaboys (@CiaoKarol) 6 Dicembre 2015
Dobbiamo convertirci dalla supposizione che ‘va tutto bene così’ e non abbiamo bisogno di cambiare #PapaFrancesco pic.twitter.com/i7fg0t6qmV — Papaboys (@CiaoKarol) 6 Dicembre 2015
.
La voce del Battista grida ancora negli odierni deserti dell’umanità, che sono le menti chiuse e i cuori duri, e ci provoca a domandarci se effettivamente stiamo percorrendo la strada giusta, vivendo una vita secondo il Vangelo. Oggi come allora, egli ci ammonisce con le parole del profeta Isaia: «Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!» (v. 4). È un invito pressante ad aprire il cuore e accogliere la salvezza che Dio ci offre incessantemente, quasi con testardaggine, perché ci vuole tutti liberi dalla schiavitù del peccato. Ma il testo del profeta dilata quella voce, preannunciando che «ogni uomo vedrà la salvezza di Dio» (v. 6). La salvezza è offerta ad ogni uomo, ad ogni popolo, nessuno escluso, perché Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati per mezzo di Gesù Cristo, unico mediatore (cfr 1 Tm 2,4-6).
Pertanto ognuno di noi è chiamato a far conoscere Gesù a quanti ancora non lo conoscono. «Guai a me se non annuncio il Vangelo!» (1 Cor 9,16), dichiarava san Paolo. Se a noi il Signore Gesù ha cambiato la vita, come non sentire la passione di farlo conoscere a quanti incontriamo al lavoro, a scuola, nel condominio, in ospedale, nei luoghi di ritrovo? Se ci guardiamo intorno, troviamo persone che sarebbero disponibili a cominciare o a ricominciare un cammino di fede, se incontrassero dei cristiani innamorati di Gesù. Non dovremmo e non potremmo essere noi quei cristiani?
L’anno della Misericordia per andare più avanti nella strada della salvezza. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati! #PapaFrancesco
— Papaboys (@CiaoKarol) 6 Dicembre 2015
Ma dobbiamo essere coraggiosi: abbassare le montagne dell’orgoglio e della rivalità, riempire i burroni scavati dall’indifferenza e dall’apatia, raddrizzare i sentieri delle nostre pigrizie e dei nostri compromessi. Ci aiuti la Vergine Maria ad abbattere le barriere e gli ostacoli che impediscono la nostra conversione, cioè il nostro cammino incontro al Signore. Lui solo, solo Gesù, può dare compimento a tutte le speranze dell’uomo!
DOPO LA RECITA DELL’ANGELUS
.
di Francesco Rossi per Redazione Papaboys