Papa Francesco la aprirà il 18 dicembre, presso l’Ostello e la Mensa di via Marsala. La proposta della Caritas per tutti i pellegrini: attraversarla e aprirsi al servizio. Non una cattedrale ma una struttura di accoglienza per i più poveri e disagiati.
È un’altra “prima volta” del pontificato di Francesco, quella in programma per il prossimo 18 dicembre, quando aprirà la Porta Santa della Carità presso l’Ostello don Luigi Di Liegro e la Mensa San Giovanni Paolo II, in via Marsala, inaugurati questa mattina, giovedì 10 dicembre, dopo un lavoro di ristrutturazione durato 5 anni. Non una cattedrale, dunque, ma un varco concreto verso quella misericordia che, nel magistero dei gesti di questo Papa venuto «quasi dalla fine del mondo», si fa attenzione, accoglienza e servizio. Incarnandosi nella relazione con i poveri.
Conversione, condivisione e servizio. Questa la proposta che la Caritas diocesana rivolge a tutti, in questo Giubileo straordinario della Misericordia, invitando ad attraversare la Porta Santa della Carità, come singoli o in gruppo, insieme a ospiti, operatori e volontari dei serivi Caritas. Nel rispetto, anzitutto, dei “padroni di casa”: le centinaia di persone che ogni giorno vengono accolte nelle strutture di via Marsala. Proprio per questo sarà possibile attraversare la Porta solo in determinate fasce orarie, prenotandosi attraverso una apposita scheda.
Elemento «irrinunciabile», chiariscono dalla Caritas, di questo passaggio della Porta della Carità, l’esperienza di servizio, proposta a tutti i pellegrini presso la stessa mensa, o in altri centri della Caritas, delle parrocchie o di altre realtà. Nel locale della mensa o presso la cappellina sarà possibile anche, per i gruppi accompagnati da un sacerdote, celebrare la Messa. In questo caso, il tempo previsto per la durata del percorso è di circa due ore; tempo che si riduce a un’ora, nel caso di un itinerario senza celebrazione eucaristica.
I pellegrini saranno accolti all’esterno della mensa, su via Marsala, dove è predisposto anche un punto di sosta per i pullman. I volontari accompagneranno poi il gruppo «lungo un percorso di conoscenza del luogo e di meditazione e preghiera», per poi arrivare al passaggio della Porta. Quindi sarà proposta l’esperienza del servizio, presentata e seguita da un volontario che si dedicherà al gruppo, della durata di circa 4 ore. Due le possibilità proposte: al mattino, con orario di incontro alle 8.30, per concludere con il servizio dalle 10.30 alle 14.30; e al pomeriggio, con incontro e accoglienza alle 14.30, per terminare con la conclusione del servizio alle 20.30.
«In questi anni – dichiara il direttore della Caritas romana monsignor Enrico Feroci – l’Ostello è stato il luogo di incontro più prossimo con la povertà e l’emarginazione, in cui la comunità cristiana ha trovato lo spazio per condividere e socializzare con i fratelli emarginati». Una relazione «fatta di piccole cose come la doccia, il cambio della biancheria, il conversare seduti a tavola, che diventa la concretizzazione dell’amore evangelico. .
. Questa esperienza è quella che come Caritas offriremo ai pellegrini che varcheranno la Porta Santa e verranno nei centri di Roma per fare un servizio da volontari in una delle mense e degli ostelli; alle condizioni previste dalla Penitenzieria Apostolica per questo Giubileo, sarà possibile lucrare l’indulgenza».
Per informazioni: giubileocaritas@caritasroma.it, tel.06.69886425.