“Cari fratelli e sorelle, il messaggio biblico è molto chiaro: aprirsi con coraggio alla condivisione”. E’ l’esortazione lanciata da Papa Francesco in piazza San Pietro nel corso dell’udienza generale di questo mercoledì mattina, inizio della Quaresima”. “Tra concittadini, tra famiglie, tra popoli, tra continenti. – ha continuato il Pontefice – Contribuire a realizzare una terra senza poveri vuol dire costruire società senza discriminazioni, basate sulla solidarietà che porta a condividere quanto si possiede, in una ripartizione delle risorse fondata sulla fratellanza e sulla giustizia”
Siamo tutti ospiti del Signore – Ed il Papa ha poi ricordato che “Siamo tutti ospiti del Signore, – tutti ospiti del Signore – in attesa della patria celeste (cfr Eb 11,13-16; 1Pt 2,11), chiamati a rendere abitabile e umano il mondo che ci accoglie. E quante “primizie” chi è più fortunato potrebbe donare a chi è in difficoltà! Qunte! Primizie non solo dei frutti dei campi, ma di ogni altro prodotto del lavoro, degli stipendi, dei risparmi, di tante cose che si possiedono e che a volte si sprecano”
LE PAROLE PRONUNCIATE DA PAPA FRANCESCO
Il #Giubileo ci chiama ad accogliere gli stranieri: siamo tutti ospiti del Signore! #PapaFrancesco all’udienza pic.twitter.com/ISIt5q4PBi
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#PapaFrancesco : quante famiglie sono sulla strada, vittime dell’usura ! #Udienza pic.twitter.com/wUJj1uzTfb — Papaboys (@CiaoKarol) 10 Febbraio 2016
Nella stessa linea, anche altre istituzioni e altre leggi governavano la vita del popolo di Dio, perché si potesse sperimentare la misericordia del Signore attraverso quella degli uomini. In quelle norme troviamo indicazioni valide anche oggi, che fanno riflettere. Ad esempio, la legge biblica prescriveva il versamento delle “decime” che venivano destinate ai Leviti, incaricati del culto, i quali erano senza terra, e ai poveri, agli orfani, alle vedove (cfr Dt 14,22-29). Si prevedeva cioè che la decima parte del raccolto, o dei proventi di altre attività, venisse data a coloro che erano senza protezione e in stato di necessità, così da favorire condizioni di relativa uguaglianza all’interno di un popolo in cui tutti dovevano comportarsi da fratelli.
Se il #Giubileo non arriva alle tasche, non è un vero #Giubileo! #PapaFrancesco pic.twitter.com/OJ8CmEYwPf
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C’era anche la legge concernente le “primizie”, cioè la prima parte del raccolto, la parte più preziosa, che doveva essere condivisa con i Leviti e gli stranieri (cfr Dt 18,4-5; 26,1-11), che non possedevano campi, così che anche per loro la terra fosse fonte di nutrimento e di vita. «La terra è mia e voi siete presso di me come forestieri e ospiti», dice il Signore (Lv 25,23). Siamo tutti ospiti del Signore, – tutti ospiti del Signore – in attesa della patria celeste (cfr Eb 11,13-16; 1Pt 2,11), chiamati a rendere abitabile e umano il mondo che ci accoglie. E quante “primizie” chi è più fortunato potrebbe donare a chi è in difficoltà! Qunte! Primizie non solo dei frutti dei campi, ma di ogni altro prodotto del lavoro, degli stipendi, dei risparmi, di tante cose che si possiedono e che a volte si sprecano.
#PapaFrancesco : con il #Giubileo chi era diventato povero ritornava ad avere il necessario per vivere pic.twitter.com/cGhEwXT069 — Papaboys (@CiaoKarol) 10 Febbraio 2016
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A cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys
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