La celebrazione della Passione – “Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene”. Questo suggerimento di San Paolo, che si è concretizzato nell’invito a rinunciare ad ogni sentimento di vendetta anche dopo attacchi gravissimi come quelli di Bruxelles, è risuonato oggi pomeriggio in San Pietro in occasione della celebrazione della Passione, presieduta da Papa Francesco che all’inzio, seguendo il rituale romano, si è prostrato in terra.
Il predicatore della Casa Pontificia, padre Raniero Cantalamessa, nella sua omelia lo ha applicato agli attentati di Bruxelles ma anche ai matrimoni in crisi. “L’odio e la ferocia degli attentati terroristici di questa settimana ci aiutano a capire – ha detto – la forza divina racchiusa in quelle ultime parole di Cristo: Padre, perdona loro perchè non sanno quello che fanno”.
“Per quanto lontano possa spingersi l’odio degli uomini, l’amore di Dio – ha ricordato – è stato, e sarà, sempre più forte”. “Anche nel matrimonio – ha osservato il religioso cappuccino – dopo anni, o mesi, di vita insieme, emergono i limiti reciproci, i problemi di salute, di finanze, dei figli; interviene la routine che spegne ogni gioia. E quello che può salvare un matrimonio dallo scivolare in una china senza risalita è la misericordia, intesa nel senso pregnante della Bibbia, e cioè non solo come perdono reciproco, ma come un rivestirsi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine e di magnanimità”.
Proprio la misericordia, ha affermato padre Cantalamessa, “fa sì che all’eros, si aggiunga l’agape, all’amore di ricerca, quello di donazione e di con-passione”. E Se “Dio si impietosisce dell’uomo, non dovrebbero marito e moglie impietosirsi l’uno dell’altro? E non dovremmo, noi che viviamo in comunità, impietosirci gli uni degli altri, anzichè giudicarci?”.
Secondo Cantalemessa, in concreto “dobbiamo demitizzare la vendetta!”. “Essa – ha denunciato con forza – è diventata un mito pervasivo che contagia tutto e tutti, a cominciare dai bambini. Gran parte delle storie portate sullo schermo e dei giochi elettronici sono storie di vendetta, spacciate per vittoria dell’eroe buono”. “Metà, se non più, della sofferenza che c’è nel mondo (quando non si tratta di mali
naturali) viene – ha detto padre Cantalamessa alla Curia Romana
e agli ambasciatori ammessi al rito della Passione – dal desiderio di vendetta, sia nei rapporti tra le persone che in quelli tra gli stati e i popoli. È stato detto che “il mondo sarà salvato dalla bellezza”; ma la bellezza può anche portare alla rovina”.
“C’è una sola cosa – ha concluso il cappuccino – che può salvare davvero il mondo, la misericordia! La misericordia di Dio per gli uomini e degli uomini tra di loro. Essa può salvare, in particolare, la cosa più preziosa e più fragile che c’è, in questo momento, nel mondo, il matrimonio e la famiglia”. Infatti, “avviene nel matrimonio qualcosa di simile a quello che è avvenuto nei rapporti tra Dio e l’umanità, che la Bibbia descrive, appunto, con l’immagine di uno sposalizio”.
Fonte: Avvenire on line – Le foto di questo servizio sono dell’agenzia Imagomundi di Romano Sicilian