La santità è vivere dentro la storia: essa, non è una evasione dal mondo, dalla vita o dalla realtà! Per questo Georges Bernanos scriveva nel 1937 che «sono i santi che mantengono quella vita interiore senza la quale l’umanità si degraderà fino a morire». Siamo fatti per cose grandi, per gioie profonde che nascono da vedute profetiche, da ideali alti, da risposte a progetti coinvolgenti; nessuno vorrebbe accontentarsi delle piccole cose.
Ci sono uomini che hanno il sapore del Vangelo e profumano di Paradiso. Uomini che vivono nel silenzio, quel silenzio che è il ricamo segreto della santità. Uomini sconosciuti che come il Viandante di Emmaus si accostano alle nostre storie, a quello scorrere quotidiano e a volte faticoso in cui siamo immersi. Uomini che hanno imparato ad aspettare altri uomini ”sull’uscio di casa”. Uomini che hanno vissuto con un piede ”tra le cose di lassù” e un’altro ”tra le cose di quaggiù”. Come dice un noto studioso, «i mistici sono i servi più autorevoli dell’umanità che il mondo abbia mai conosciuto» (Egan, I mistici). Padre Candido Amantini, rappresenta al massimo grado tale condizione: lui ha testimoniato, attraverso l’offerta oblativa di sé al prossimo, la possibilità di una vita pienamente autentica, contrassegnata dall’amore di Dio carità.
All’interno del Convengo sulla figura di Suor Annita Bindi, verrà presentata la nuova biografia del Servo di Dio Padre Candido Amantini edita dalle edizioni Tau.
Nella locandina che è segnalata, troverete tutte le informazioni necessarie.
Il convegno ruota attorno due figure meravigliose Padre Candido, come abbiamo detto, e Suor Annita. L’ultima non molto conosciuta di cui riporto alcune note biografiche:
Suor Annita Bindi fu una Terziaria Passionista. Nasce ad Asciano, in provincia di Siena, il 9 ottobre 1915 da una famiglia di umili origini. Dal 1936 visse nella campagna di Foiano della Chiana; qui ancora adolescente, incontra Maria Nocentini con la quale nasce un’amicizia sincera che le vedrà unite per tutta la vita. È morta nell’aprile 2013 a novantotto anni. «Era affetta dal morbo di Pott che l’ha costretta per gran parte della sua esistenza a indossare un pesante busto in ferro che le provocava dolori fortissimi ma lei era solita ripetere a tutti: “C’è chi sta peggio”. La casa del Colle Sant’Andrea, è sempre stata luogo di preghiera, punto di riferimento per tantissime persone che attraverso la religiosa hanno riscoperto la forza della preghiera, trovato consolazione nel dolore».
Vi aspetto numerosi!
Andrea Maniglia (Monteroni di Lecce, 1988) ha conseguito il baccalaureato in Teologia presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino (Angelicum) in Roma. Attualmente è licenziando in Antropologia Teologica. È membro della redazione di Momenti Francescani e collabora con l’Associazione Nazionale Papaboys; tra le sue ultime pubblicazioni: “Così, in confidenza! Lettere aperte ai grandi della fede” (Edizioni Segno) e «Sull’uscio di casa». P. Candido Amantini CP, l’esorcista di Roma (Edizioni Tau).
Redazione Papaboys