Tanti i fedeli di Siracusa presenti alla Veglia con il Papa in San Pietro. A guidarli è l’arcivescovo della città, mons. Salvatore Pappalardo. Sergio Centofanti per Radio Vaticana gli ha chiesto il significato di questa iniziativa:
R. – Se il Papa ha voluto una veglia, proprio per asciugare le lacrime, le tante lacrime degli uomini, allora la presenza del reliquiario può significare questa presenza della Madonna, vicina a ognuno di noi, che siamo i suoi figli; questa presenza della Madonna, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà, di tribolazione, che possono esserci nella vita di ognuno … insomma, ce la sentiamo più vicina, la Madonna, partecipe della nostra condizione umana. Lei, che dal cielo partecipa della gloria del suo Figlio, raccoglie le nostre lacrime e quindi diventa la Madre vicina ai suoi figli, che siamo sulla terra, e presenta queste lacrime al Figlio suo che è nel cielo.
D. – E’ Maria che ci consola e ci dà speranza …
R. – Sì, è motivo di fiducia, di serenità, di speranza … Una persona, prima di partire, sapendo che sarei venuto qui a Roma, mi ha detto: “Se incontra il Papa, gli dica che ho bisogno della sua preghiera perché le mie sofferenze sono tante”. Quindi, è il Papa che si fa portatore davanti alla Madonna delle sofferenze e delle speranze degli uomini.
D. – Qual è la storia della Madonna delle lacrime?
R. – Nel 1953, in una casa della città di Siracusa, in una famiglia, da un quadretto in gesso raffigurante il cuore immacolato di Maria incominciarono a sgorgare delle lacrime. Il fenomeno si è ripetuto più volte nel corso di quattro giorni. Una parte di questo liquido fu raccolto e sottoposto a esame clinico: il risultato è stato che si trattava di lacrime umane. A parte questo evento, ci furono anche delle grazie, delle guarigioni; in quei giorni, molti pellegrini affluirono a Siracusa. Tutto questo fu preso in considerazione dal vescovo del tempo, mons. Ettore Baranzini, il quale a sua volta ha relazionato sia ai vescovi di Sicilia sia alla Santa Sede, e il risultato è stato questo: che i vescovi si sono pronunciati unanimemente, dichiarando la straordinarietà di quell’evento, che si trattava di un evento soprannaturale, e hanno auspicato che fosse costruito anche un tempio, una chiesa, per ricordare questa lacrimazione della Madonna. Una chiesa che abbiamo avuto la gioia anche di averla consacrata da Papa San Giovanni Paolo II nella sua visita nell’anno 1994.
D. – Cosa è oggi il Santuario di Siracusa, dedicato alla Madonna delle Lacrime?
R. – Rimane sempre un luogo della preghiera e della preghiera fiduciosa alla Madonna; moltissime persone vengono, si fermano dinanzi al quadretto che viene conservato lì, nel Santuario, e certamente ognuno porta le proprie sofferenze dinanzi alla Madonna: veramente, la consolatrice degli afflitti. Si viene a Siracusa per deporre nel cuore della Madonna i propri desideri, le proprie speranze ma soprattutto le ragioni della sofferenza..
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)