E’ la sera dell’incontro col Cristo del grande Mistero, morto e risorto per l’infinito di un amore incomprensibile, ma tutto da vivere, dal quale lasciarsi travolgere, commuovere, emozionare, plasmare. Quel Cristo che spalanca le braccia e regna, Redentore, su Rio de Janeiro.
I Giovani di Rio, incredibilmente sparsi non solo sulla spiaggia di Copacabana, ma anche in ogni altro angolo della terra, linkati – come loro stessi direbbero – al Santo Padre, nell’immensa storica comunione della GMG hanno occhi e cuore fissi sulla Croce dei nastri, splendida, solenne, quanto semplice, disadorna, perfettamente divina. Si è scelta la linea del teatro, perché le immagini rimangano scolpite nel cuore, la dinamica coreografica perché lo spettacolo segni per sempre la voglia di autenticità che fa aderire il cuore a Cristo.
Nelle 14 stazioni, 14 i giovani parlano di sé, perché non c’è dolore che il Signore sul Calvario non stringa al proprio cuore ferito, per farlo proprio, per trasformarlo secondo l’unico piano di salvezza, perché tutto sia amore.
E dal cuore dei giovani del mondo sgorga il desiderio di aderire a quella Croce, di rinnovare il proprio ‘Sì’ al coraggio di lottare per la vita, per la giustizia, per la dignità dell’uomo, della donna, della coppia, perché sia sano il progresso scientifico. Ciò che non va nel mondo è ciò che non è gradito agli occhi di Dio, perché nasce dalla pretesa dell’uomo vittima della tentazione di non riconoscersi figlio.
I giovani del mondo ci sono proprio tutti e con loro le loro esperienze: la conversione, il fidanzamento, la malattia, la costrizione in carcere, la droga, la maternità, la lotta per la vita, la vocazione religiosa, la disabilità… ma nemmeno una può vivere senza la consapevolezza dello scandalo della Croce che salva, che nasce come ingiustizia e muore per risorgere. Così nessun interrogativo umano rimane irrisolto. Così non si può più dubitare della grazia, nonostante la dolorosa ripidità del Golgota.
E’ adulta la fede dei giovani di Rio. Di tutti, anche di quelli che hanno seguito la
Via Crucis dalla propria tv. E lo spettacolo diventa il valore aggiunto a contenuti profondi che hanno tutto il profumo della primavera della storia dell’uomo. Disarma la consapevolezza dei ragazzi sulla spiaggia di Copacabana. Sono gli stessi che vengono accusati di superficialità, di filtrare la relazionalità con la tecnologia, di deresponsabilizzazione nei confronti delle ‘cose grandi’ della vita… I giovani di Rio hanno risposto con audacia all’invito di Papa Benedetto e sono partiti da ogni parte del mondo per incontrare Cristo in Papa Francesco. E questa sera hanno percorso con Gesù la Via della Croce, attenti a far sì che tutto fosse perfettamente adeguato al mandato che li vedrà protagonisti della Nuova Evangelizzazione, pilastri della Chiesa del Terzo Millennio. La Croce appartiene loro. La Croce ha segnato le loro strade da quando Giovanni Paolo II nell’Anno Santo della Redenzione ne fece loro dono, perché con la loro testimonianza fossero forti dell’amore fedele di Dio.
Papa Francesco distilla ogni forma di bellezza della Croce, sempre perfettamente condivisa con l’amore di Dio. ‘Chi volete essere? Pilato che non ha il coraggio di andare controcorrente e se ne lava le mani, oppure come il Cireneo… come Maria o come le altre donne che accompagnano Gesù con tenerezza fino in fondo…’. E ripete la parola ‘amore’ tante volte da tatuarla indelebilmente nel cuore giovane di ogni giovane di Rio al quale domanda di destinare la propria forza alla certezza splendida della Croce. E’ l’ennesima provocazione, l’ennesimo aut, aut che non condiziona, che non vincola, ma fa crescere liberi.
Eccoci, Signore. Ci sentiamo nuovi e giovani davanti allo stupore dell’incontro. Hai scelto noi ancora una volta per percorrere con te la strada della Croce, indispensabile per ‘andare’ ed essere testimoni. Eccoci Signore, col coraggio che vuoi tu, con la gioia che ci fa visibilmente tuoi.
E’ immensa la folla di Rio. Perché stasera ha i confini della terra.
VIA CRUCUS 2013
Spiaggia di Copacabana – Rio de Janeiro
Loredana Corrao