Seminatori di bellezza e allegria in un mondo a volte cupo e triste. Così il Papa si è rivolto questa mattina in Aula Paolo VI ai circa 7mila, tra circensi, fieranti, burattinai, bande musicali, giocolieri e madonnari, partecipanti al Giubileo del mondo dello spettacolo viaggiante e popolare. Prima dell’udienza un intrattenimento artistico ha animato l’attesa del Santo Padre.
Artigiani della festa
“Artigiani della festa, della meraviglia, del bello”. Francesco definisce così i partecipanti al Giubileo dello Spettacolo viaggiante. Circensi, fieranti, giostrai, lunaparkisti, artisti di strada, madonnari, componenti di bande musicali e animali, tra cui una tigre accarezzata dal Papa, hanno colorato e riempito di suoni ed allegria l’aula Paolo VI:
“Anche potere spaventare il Papa, nell’accarezzare quel leopardo [tigre]… Ma siete potenti! E voi non potere immaginare il bene che voi fate: un bene che si semina. E grazie di questo. Grazie!”
Le vostre esibizioni, è stata la riflessione del Santo Padre, sono capaci di “arricchire la società di tutto il mondo, e alimentare sentimenti di speranza e fiducia, elevare l’animo, mostrare l’audacia di esercizi particolarmente impegnativi, affascinare con la meraviglia del bello e proporre occasioni di sano divertimento.
Portatori della misericordia di Dio
Far divertire può voler dire portare Misericordia:
“La festa e la letizia sono segni distintivi della vostra identità. (…). Voi avete una speciale risorsa: con i vostri continui spostamenti, potete portare a tutti l’amore di Dio, il suo abbraccio e la sua misericordia. Potete essere comunità cristiana itinerante, testimoni di Cristo che è sempre in cammino per incontrare anche i più lontani”.
Vicini agli ultimi
In particolare Francesco, salutato dal card. Antonio Maria Vegliò, presidente del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa di alcuni circhi e complesso fieranti che in questo anno giubilare hanno aperto le porte agli ultimi in continuità con l’impegno dei tanti artisti che si recano con la loro arte nelle zone colpite da guerre, calamità naturali e violenza:
“Mi congratulo con voi perché, in questo Anno Santo, avete aperto i vostri spettacoli ai più bisognosi, ai poveri e ai senza tetto, ai carcerati, ai ragazzi disagiati. Anche questa è misericordia: seminare bellezza e allegria in un mondo a volte cupo e triste”.
La Chiesa è vicina agli artisti di strada
Una delle forme più antiche di intrattenimento, alla portata di tutti, veicolo della cultura dell’incontro e della socialità nel divertimento, lo spettacolo viaggiante e popolare – è stato l’auspicio del Papa – sia sempre accogliente verso piccoli e bisognosi. La Chiesa è con voi, ha assicurato Francesco constatando la difficoltà per gli artisti itineranti di conciliare i ritmi di vita e di lavoro:
“Perciò vi invito ad avere cura della vostra fede. Cogliete ogni occasione per accostarvi ai Sacramenti. Trasmettete ai vostri figli l’amore per Dio e per il prossimo nel cammino della bellezza. E raccomando alle Chiese particolari e alle parrocchie di essere attente alle necessità vostre e di tutta la gente in mobilità. Come sapete, la Chiesa si preoccupa dei problemi che accompagnano la vostra vita itinerante, e vuole aiutarvi ad eliminare i pregiudizi che a volte vi tengono un po’ ai margini”.
Al termine dell’udienza i partecipanti hanno varcato la Porta Santa, poi, fino al pomeriggio le esibizioni in piazza San Pietro.
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Il servizio è di Paolo Ondarza per la Radio Vaticana