Nei giorni immediatamente successivi ai violenti eventi sismici che hanno portato morte e distruzione nel Centro Italia qualcuno ha proposto di devolvere il 129 milioni di euro del Jackpot del Superenalotto ai terremotati. Sarebbe stato bellissimo sì, ma impossibile perché il noto gioco è gestito da una società privata e non dallo Stato.
Noi italiani, tuttavia, siamo un popolo che non si perde d’animo e abbiamo dato vita, come sempre, ad una meravigliosa gara di solidarietà alla quale, dalle Alpi alla Sicilia, tutti hanno aderito, ciascuno ovviamente (e come è giusto che sia) secondo le sue possibilità. Ed è proprio ragionando in termini di “possibilità” che ho deciso di lanciare la mia petizione su change.org finalizzata a chiedere ai deputati e ai senatori italiani di devolvere il loro stipendio di agosto a chi nel terremoto del 24 agosto ha perso tutto.
Considerando che i parlamentari italiani guadagnano circa 10.000 euro netti al mese (se non di più) e che sono in tutto poco meno di un migliaio (945 per l’ esattezza, dei quali 630 i deputati e 315 i senatori), i terremotati avrebbero subito a disposizione una cifra prossima ai 10 milioni di euro per fare fronte all’immane tragedia e per poter ricominciare ad immaginare un futuro. 10 milioni di euro potrebbero assicurare nell’immediato una vita dignitosa ai tanti residenti che non hanno più un tetto, rilanciare le numerose attività economiche e commerciali andate parzialmente o totalmente distrutte, essere un forte sostegno per l’agricoltura e la pastorizia e permettere ai comuni e alle frazioni rasi al suolo di ricominciare in tempi brevi a vivere.
In questi giorni molte persone che ho incontrato o che mi hanno scritto hanno contestato il fatto che una donazione deve essere un gesto che proviene dal cuore e non qualcosa di indotto da una petizione popolare. È indubbiamente vero, ma è anche vero che spesso gli esseri umani, tutti, devono in qualche modo essere indirizzati ad operare il bene. In altre parole credo che noi cittadini abbiamo tutto il diritto e probabilmente anche il dovere di chiedere ai nostri rappresentanti in Parlamento di compiere una buona azione.
Del resto chi tra noi non ha invitato i suoi amici di Facebook a fare donazioni attraverso gli sms solidali? Se possiamo invitare a compiere gesti di generosità i nostri amici, possiamo farlo anche con chi è pagato con i soldi delle nostre tasse per rappresentarci nelle Istituzioni e di questo ne sono assolutamente certo.
Va detto per onestà che i membri di uno dei gruppi parlamentari hanno messo subito a disposizione mille euro ciascuno per i cittadini colpiti dal sisma. Assolutamente ammirevole, per carità, ma certamente si poteva fare di più e soprattutto ciò che mi sono chiesto quando le agenzie di stampa hanno battuto questa notizia è stato “E tutti gli altri?”. Se davvero i membri del parlamento italiano decidessero all’unanimità di devolvere un intero stipendio ai terremotati, esso non sarebbe solo da interpretare come un gesto di grande umanità, ma anche come di straordinario e concreto riavvicinamento della politica alla vita reale, ai problemi della gente.
Ne consegue che anche molte persone deluse e spesso nauseate dalla politica tornerebbero ad avvicinarsi ad essa. E certamente lascerebbe senza parole le tante persone che in questi giorni mi hanno detto: “Figurati, non lo faranno mai!”. Per il momento però siamo oltre 31.000 noi che crediamo che questo “miracolo italiano” sia davvero possibile.
Per leggere, firmare e condividere la petizione di Stefano basta cliccare QUI
Redazione Papaboys (Fonte www.huffingtonpost.it/Stefano Molini)