E’ tempo di riacquistare fiducia nello spendersi per la missione, ed è tempo di coraggio per annunciare, non necessariamente per convertire: sono le parole pronunciate questa domenica da Papa Francesco prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus in piazza San Pietro. Ci è richiesto coraggio per resistere all’incredulità senza diventare arroganti.
Le parole di Papa Francesco prima della recita della preghiera dell’Angelus
La seconda lettura dell’odierna Liturgia ci presenta l’esortazione di San Paolo a Timoteo, suo collaboratore, nella quale ripensa alla propria esistenza di apostolo totalmente consacrato alla missione (cfr 2 Tm 4,6-8.16-18). Vedendo ormai vicina la fine del suo cammino terreno, lo descrive in riferimento a tre stagioni: il presente, il passato, il futuro.
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In questo racconto autobiografico di san Paolo si rispecchia la Chiesa, specialmente oggi, Giornata Missionaria Mondiale, il cui tema è “Chiesa missionaria, testimone di misericordia”. In Paolo la comunità cristiana trova il suo modello, nella convinzione che è la presenza del Signore a rendere efficace il lavoro apostolico e l’opera di evangelizzazione. L’esperienza dell’Apostolo delle genti ci ricorda che dobbiamo impegnarci nelle attività pastorali e missionarie, da una parte, come se il risultato dipendesse dai nostri sforzi, con lo spirito di sacrificio dell’atleta che non si ferma nemmeno di fronte alle sconfitte; dall’altra, però, sapendo che il vero successo della nostra missione è dono della Grazia: è lo Spirito Santo che rende efficace la missione della Chiesa nel mondo.
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Oggi è tempo di missione ed è tempo di coraggio! Coraggio di rafforzare i passi vacillanti, di riprendere il gusto dello spendersi per il Vangelo, di riacquistare fiducia nella forza che la missione porta con sé. È tempo di coraggio, anche se avere coraggio non significa avere garanzia di successo. Ci è richiesto il coraggio per lottare, non necessariamente per vincere; per annunciare, non necessariamente per convertire. Ci è richiesto il coraggio per essere alternativi al mondo, senza però mai diventare polemici o aggressivi. Ci è richiesto il coraggio per aprirci a tutti, senza mai sminuire l’assolutezza e l’unicità di Cristo, unico salvatore di tutti. Ci è richiesto coraggio per resistere all’incredulità, senza diventare arroganti. Ci è richiesto anche il coraggio del pubblicano del Vangelo di oggi (…)
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La Vergine Maria, modello della Chiesa “in uscita” e docile allo Spirito Santo, ci aiuti ad essere tutti, in forza del nostro Battesimo, discepoli missionari per portare il messaggio della salvezza all’intera famiglia umana.
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+++ Il video servizio a cura del Centro Televisivo Vaticano +++
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A cura di Francesco Rossi