Princess Inyang e Al Bangura, due giovani che hanno subito torture e violenze, sono stati ricevuti ieri, venerdì 28 ottobre da Papa Francesco durante una riunione sul lavoro svolto quest’anno da un comitato cattolico internazionale fondato alcuni anni fa per contrastare il racket della prostituzione in coordinamento con le forze dell’ordine di vari Paesi, spiega Franca Giansoldati sul Messaggero.
Dopo un passato di violenze e sevizie, sia Al Bangura sia Princess Inyang sono attivisti contro il traffico di uomini.
Al Bangura, racconta Giansoldati – sognava di giocare a calcio in una grande squadra. Aveva diciotto anni quando si ritrovò a Parigi e poi a Londra in condizioni di schiavitù, come ha testimoniato lui stesso in Vaticano:
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“Sono stato violentato da uomini, fino a che non so come sono riuscito a scappare. Tanti ragazzi che come me sognavano il calcio sono finiti (e finiscono) in un incubo. La verità che la schiavitù ce la abbiamo sotto casa, ce la avete sotto casa”.
La storia di Al Bangura ha scosso persino la premier britannica Theresa May, che ha deciso di promuovere una campagna contro il traffico di esseri umani.
Anche Princess è stata ridotta in schiavitù:
“In Nigeria io facevo la cuoca, guadagnavo poco e nel 1999 sono stata convinta a trovare un buon lavoro in Europa. Naturalmente una volta arrivata in Italia sono stata costretta al marciapiede e a pagare un debito di 45 mila euro. Di euro ne ho pagati molto di più ma non potevo fuggire, ero prigioniera, fino a che non ho incontrato alcune persone e un sacerdote di Asti, don Gallo, che mi hanno aiutata. Ora aiuto a combattere il fenomeno”.
di Redazione Papaboys