La tratta di esseri umani “costituisce un vero crimine contro l’umanità”. Questa forte affermazione è stata ripetuta stamani dal Papa che ha incontrato, in Vaticano, circa 130 membri della “Renate”, la Rete religiosa europea contro la tratta e lo sfruttamento. La “Renate” è riunita in questi giorni a Roma nella sua seconda assemblea. Questa Rete è costituita da religiose impegnate contro la tratta e i suoi membri provengono da Congregazioni religiose e Società missionarie. Fra loro anche laici. Nel discorso Francesco ringrazia i presenti per l’impegno nella reintegrazione delle vittime e rileva che serve “un migliore coordinamento di sforzi” da parte di governi, autorità giudiziarie e operatori sociali.
La tratta di esseri umani, moderna forma di schiavitù
Nel discorso rivolto alle tante religiose impegnate ogni giorno ad aiutare le vittime di tratta e sfruttamento, Francesco entra subito nel vivo del tema a lui molto caro, fin dagli anni di Buenos Aires, e ripreso più volte anche nel recente incontro con il Gruppo Santa Marta. Il Papa chiede che tutti, nel tempo di grazia del Giubileo, “come il buon Samaritano” portino “il balsamo” della misericordia di Dio alle tante ferite presenti nel nostro mondo:
“Una delle più dolorose di queste ferite aperte è la tratta di esseri umani, una moderna forma di schiavitù, che viola la dignità, dono di Dio, in tanti nostri fratelli e sorelle e costituisce un vero crimine contro l’umanità”.
Serve più coordinamento
Molto è stato fatto per conoscere la gravità del fenomeno, mentre “molto di più resta da compiere” per innalzare il livello di consapevolezza nell’opinione pubblica e per un “migliore coordinamento” da parte di governi, autorità giudiziarie, legislative e operatori sociali, rileva Francesco. Tra le sfide quella dell’indifferenza di fronte ad una realtà in cui operano “potenti interessi economici”: “Come ben sapete, una delle sfide a questo lavoro di sensibilizzazione, di educazione e di coordinamento è una certa indifferenza e persino complicità, una tendenza da parte di molti a voltarsi dall’altra parte mentre potenti interessi economici e reti criminose sono all’opera”.
Il ringraziamento del Papa alla Renate nell’accompagnare donne e bambini
Quindi il Papa ringrazia per il lavoro fatto sia sul fronte dell’accrescimento della coscienza sociale sia su quello del recupero:
“Per questa ragione esprimo il mio apprezzamento per il vostro impegno al fine di accrescere la coscienza sociale circa la dimensione di questa piaga, che colpisce specialmente le donne e i bambini. Ma in modo del tutto speciale vi ringrazio per la vostra fedele testimonianza al Vangelo della misericordia, come è dimostrato dal vostro impegno nel recupero e nella riabilitazione delle vittime”.
Francesco non infatti dimentica gli sforzi enormi e “spesso silenziosi” fatti nei molti anni da Congregazioni religiose, “specialmente femminili” verso chi è stato ferito nella sua dignità. In modo particolare si riferisce al contributo delle “donne nell’accompagnare altre donne e bambini”, che sono spesso le vittime, in un itinerario personale di “guarigione” e “reintegrazione”. Infine esprime la sua fiducia sul contributo che questi giorni di condivisioni di esperienze porteranno per una più efficace testimonianza del Vangelo in quella che definisce come “una delle grandi ‘periferie’ della nostra società”.
.
+++ Il video servizio a cura del CENTRO TELEVISIVO VATICANO ++
.
.
Il servizio è di Debora Donnini perla Radio Vaticana