Ibernata post-mortem su sua richiesta: battaglia legale senza precedenti in Gran Bretagna dove una 14enne, malata terminale di cancro, ha ottenuto dai giudici che il suo corpo fosse conservato e non sepolto nella speranza di essere un giorno “risvegliata” e guarita con nuove cure.
Lo riporta la Bbc (e l’agenzia Ansa diffonde questa mattina in prima pagina) : il verdetto, emesso poco prima del decesso della ragazza a ottobre, è stato reso pubblico ora dopo che il corpo, portato negli Usa, è stato congelato tramite “criogenesi”.
CHE COSA E’ LA CRIOGENESI (ALTRE TESTIMONIANZE)
Nell’era dove tutto sembra possibile c’è proprio chi non vuol morire e pensa alla criogenesi come strada percorribile. “Io ho quasi la certezza di risorgere fra quattrocento anni”. Sono le parole di Vitto Claut, un avvocato friulano che ha firmato un contratto di ibernazione, regalando il suo corpo alla scienza nella speranza di potersi risvegliare nel futuro. “Tutto è iniziato oltre dieci anni fa quando venni a sapere dell’esistenza in Arizona di un Istituto dove i corpi delle persone vengono portati a temperature che arrestano il decadimento fisico fino a che la scienza riuscirà a riportarli in vita. Mi dissi ‘ devo andare a capire come funziona’”.
Così Claut si è preso un anno per approfondire la questione studiando ogni clausola della convenzione per capire le conseguenze giuridiche e tutto ciò che riguarda i beni personali. “Io semplicemente pago una rata annuale perché la Alcor – l’associazione che offre questo tipo di servizio – dopo il decesso mi tenga ibernato nei suoi laboratori fino a quando si troverà il metodo di riportarmi in vita”. Centocinquantamila euro totali per esorcizzare la paura della morte. “L’importante è che io arrivi in America ancora ‘vivo’, perché sennò non riescono a farmi questo intervento” ha spiegato l’avvocato.
di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys (fonti: AnsaWeb / In Terris)