Dieci anni fa mia sorella minore è morta. Kristen aveva 21 anni quando è rimasta uccisa in un incidente automobilistico mentre tornava a casa su una strada ghiacciata.Era andata a riprendere le sue cose all’università. Aveva deciso di abbandonare i suoi studi di Ostetricia.
Era stata una decisione dolorosa, ma Kristen era affetta da disturbo da deficit di attenzione/iperattività e trovava difficile rapportarsi ai clienti, organizzare il suo programma e girare per la città per andare a far nascere i bambini o per gli appuntamenti post-partum.
Aveva fallito nella cosa che desiderava fin da quando era al liceo. E poi la sua vita è finita.
Spesso pensiamo che il successo di una vita umana si debba misurare in base a ciò che si è raggiunto. Cosa abbiamo ottenuto? Cosa abbiamo guadagnato? Quali opere ci lasciamo alle spalle? Pensiamo che la nostra esistenza debba essere giustificata dalle nostre capacità e dalle nostre azioni.
Kristen non ha raggiunto molto in questo senso, ma il valore di una vita umana non si misura in base ai propri successi o alla realizzazione dei propri sogni e obiettivi.
Le ultime parole che Kristen ha scritto sul suo diario sono state: “Lotto con quello che sono. La vita è così piena di bellezza e di tragedia. Dove mi inserisco? Ciò che faccio e dove vado sembra essere separato da ciò che sono, e tuttavia mi influenza così tanto… Gioisco per la bellezza e l’amore delle persone che mi circondano, e piango la mia perdita quando veniamo separati. Quelle persone diventano parte di ciò che sono”.
Chiunque abbia perso una persona giovane ha questa verità incisa nel suo cuore: semplicemente essere, essere amati, amare, rende una vita umana importante.
Anche chi è stato davvero abbandonato dagli altri è amato da Dio – non solo al momento del concepimento, ma in ogni istante della sua vita –, e questo rapporto dà all’esistenza un valore incommensurabile.
E questo non finisce con la morte.
Kristen ha scritto: “Essere senza tempo deve essere meraviglioso. Essere connesso e felice e circondato dalla bellezza e dall’amore di Dio. Riesco a vedere la bellezza del paradiso. Odio le divisioni a cui ci costringe la nostra imperfezione. Non vedo l’ora che arrivi il giorno in cui ci lasceremo tutto questo alle spalle”.
Il paradiso era per lei un luogo di totale connessione, in cui non sarebbe più stato necessario perdere le persone, dire loro addio. Era il luogo in cui l’amore di Dio avrebbe modellato la sua esistenza, il suo “chi sono io”, permanente ed eterno.
La bellezza dell’esistenza fluisce da questo destino eterno. L’obiettivo della nostra vita non è ottenere un lavoro migliore, un bel matrimonio o perfino vivere molto a lungo. Mia sorella l’ha capito. Era fidanzata, e tuttavia scriveva di sapere che il matrimonio e perfino i figli non l’avrebbero realizzata completamente – che solo Cristo poteva farlo.
Una delle cose più importanti che ho imparato da Kristen l’ho capita completamente solo anni dopo la sua morte: raggiungiamo tanto – anche in senso mondano – già solo essendo noi stessi.
Kristen ha ispirato mia sorella Alicia a diventare ostetrica, e mia figlia Agnes a seguire la stessa carriera. Mia sorella Jamie ora lavora per offrire migliori cure prenatali alle donne in Tanzania. Sento sempre che Kristen è lì, una presenza che aiuta. Nella settimana successiva alla sua morte, un’amica di famiglia ha aiutato la sua cagna a partorire un cucciolo che stava nascendo podalico, e dice di aver sentito Kristen che la guidava.
Kristen ha lottato per sapere chi era, quale fosse il suo posto, e tuttavia allo stesso tempo sapeva che alla fin fine il suo posto non era in questo mondo. Ma anche in questo mondo la benedizione, la bellezza e il dono della sua esistenza portano frutto anche se lei se n’è andata. È diventata parte di ciò che siamo tutti noi.
Il semplice atto di essere la persona che Dio voleva ha reso il mondo migliore in modi che non avrebbe potuto prevedere o immaginare. Anche se in quel momento, sull’autostrada mentre tornava a casa, dev’essere sembrata un fallimento, la vita di mia sorella è stata un successo.
Fonte it.aleteia.org