I cristiani non abbiano paura di proseguire verso la piena unità, inoltrandosi su “percorsi nuovi”, audaci e profetici, tracciati dallo Spirito Santo: è quanto ha detto Papa Francesco ricevendo in Vaticano una delegazione ecumenica della Chiesa Evangelica in Germania, accompagnata del cardinale Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca. Ascoltiamo le parole del Papa.
“Abbiamo lo stesso Battesimo: dobbiamo camminare insieme, senza stancarci!”.
Papa Francesco ribadisce l’impegno irrevocabile della Chiesa a proseguire “con coraggio e decisione verso un’unità sempre più piena”. Ricordando che quest’anno ricorre il 500.mo anniversario della Riforma, cita le parole di Benedetto XVI durante il suo incontro con gli evangelici, nel 2011, in Germania, quando aveva affermato che «la questione su Dio», su «come poter avere un Dio misericordioso», era «la passione profonda, la molla della vita e dell’intero cammino» di Lutero (cfr Benedetto XVI, Incontro con i Rappresentanti della Chiesa Evangelica in Germania, 23 settembre 2011).
Oggi – osserva Francesco – è necessario “riproporre agli uomini e donne del nostro tempo la novità radicale di Gesù, la misericordia senza limiti di Dio”, che è “proprio ciò che i Riformatori ai loro tempi volevano stimolare”. Nel cammino ecumenico – sottolinea – occorre guardare “al passato senza rancori”, senza tuttavia nascondersi una verità: la divisione tra i cristiani è stato un fatto “certamente tragico” e un “fallimento di entrambi”, cattolici e luterani:
“I credenti non si sono più sentiti fratelli e sorelle nella fede, ma avversari e concorrenti; per troppo tempo hanno alimentato ostilità e si sono accaniti in lotte, fomentate da interessi politici e di potere, talvolta senza nemmeno farsi scrupolo nell’usare violenza gli uni contro gli altri, fratelli contro fratelli. Oggi, invece, rendiamo grazie a Dio perché finalmente, «deposto tutto ciò che è di peso», fraternamente «corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù» (Eb 12,1-2)”.
Il Papa esorta a inoltrarsi su “percorsi nuovi” per raggiungere la piena unità:
“Le differenze in questioni di fede e di morale, che tuttora sussistono, rimangono sfide sul percorso verso la visibile unità, alla quale anelano i nostri fedeli. Il dolore è avvertito specialmente dagli sposi che appartengono a confessioni diverse. In modo avveduto occorre che ci impegniamo, con preghiera insistente e con tutte le forze, a superare gli ostacoli ancora esistenti, intensificando il dialogo teologico e rafforzando la collaborazione tra noi, soprattutto nel servizio a coloro che maggiormente soffrono e nella custodia del creato minacciato”.
Cattolici ed evangelici – conclude il Papa – possono portare insieme Gesù all’umanità di oggi, “in una diversità ormai riconciliata”, servendo i fratelli in un mondo che vede “gravi lacerazioni e nuove forme di esclusione e di emarginazione”.
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Il servizio di Sergio Centofanti per la Radio Vaticana