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70 anni fa l’ultima condanna a morte in Italia. Davanti al plotone i tre killer di Villarbasse

Alle 7 e 45 del mattino di 70 anni fa,  al poligono di tiro delle Basse di Stura a Torino vengono fucilati Francesco La Barbera, Giovanni Puleo, Giovanni D’Ignoti.

È l’ultima condanna a morte eseguita in Italia. Tratto da Rai Storia.
Nel 1945, i tre siciliani avevano ucciso a bastonate dieci persone, 6 uomini e 4 donne, nel corso di una rapina avvenuta in una cascina di Villarbasse insieme a un quarto complice, Pietro Lala, ucciso poi in un regolamento di conti tra malavitosi.

A uno di loro era caduta la maschera che gli copriva il volto, un semplice tovagliolo. Da lì, la drastica decisione di uccidere tutti i presenti risparmiando solo il bimbo di due anni, che dormiva sul divano: le vittime furono massacrate a bastonate e gettate ancora vive in una cisterna. I corpi furono trovati una settimana dopo giorni di ricerche nella campagna circostante.

 

 Le indagini andarono avanti per oltre un anno fino a quando il ritrovamento dei resti di una giacca con l’etichetta di una sartoria di Caltanissetta diede una svolta alle indagini. Nel 1946 la polizia annunciò di aver arrestato tre uomini: uno a Torino, Giovanni D’Ignoti, e due in Sicilia, Giovanni Puleo e Francesco La Barbera.


Il processo si concluse il 5 luglio 1946 con una sentenza di condanna a morte per tutti gli imputati. A nulla servì il ricorso in Cassazione. Il Capo dello Stato, Enrico De Nicola, rifiutò la richiesta di grazia, anche per la particolare efferatezza del delitto che aveva molto scosso l’opinione pubblica, e così il mattino del 4 marzo 1947 i tre furono fucilati, nonostante la decisione di abrogare la pena di morte fosse già stata presa. L’abolizione avvenne solo con la promulgazione della Costituzione repubblicana entrata in vigore l’1 gennaio 1948.  Quel giorno oltre a Padre Ruggero Cipolla, che raccolse le ultime parole dei condannati, erano presenti alcuni giornalisti tra cui un giovanissimo Giorgio Bocca.

Fonte: www.rainews.it

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