Aggredita da un compagno di classe perché aveva una collanina con un crocifisso: è quanto accaduto, all’uscita di una scuola media di Terni, ad una dodicenne del posto, rimasta ferita. La ragazza ha riportato una contusione toracica giudicata guaribile in 20 giorni dopo essere stata visita al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria.
Nei confronti del coetaneo, di origine africana – riferiscono i carabinieri -, non sono stati presi provvedimenti da parte dei militari in quanto non imputabile. La dodicenne sarebbe stata colpita dal ragazzo alle spalle da un colpo violento. E’ stata la madre della studentessa a bloccare il giovane, che ha poi riferito ai militari di avere compiuto il gesto a causa del crocifisso.
Secondo quanto la dodicenne ha raccontato ai carabinieri, il coetaneo – che aveva iniziato a frequentare la scuola una ventina di giorni fa – già nei tre o quattro giorni precedenti l’aveva presa di mira, con insulti e altre aggressioni, sempre per via del crocifisso.
Via quel crocefisso
Secondo la ricostruzione dei carabinieri all’uscita della scuola lo studente senegalese avrebbe aggredito la sua compagna di classe. Prima a parole: «Togliti subito quel crocefisso dal collo», secondo quello che hanno raccontato anche i diversi testimoni presenti all’uscita della scuola. Poi fisicamente: con una mossa di karate il bambino ha colpito alle spalle la compagna con un pugno. La mamma della bimba a quel punto è subito intervenuta per fermare il ragazzino. Il colpo è stato forte e la dodicenne soccorsa dagli operatori del 118 che l’hanno trasportata in ospedale, dove le è stata riscontrata una contusione toracica giudicata guaribile in venti giorni.
Le due famiglie e le vie legali
Il vescovo di Terni
“Prima di ogni giudizio è necessario capire come realmente sia avvenuto il fatto, le dinamiche e il contesto in cui si è verificato – commenta padre Giuseppe Piemontese vescovo di Terni -. Un gesto certamente grave da stigmatizzare che non va però né ingigantito né minimizzato, e tanto meno strumentalizzato. Ritengo che il fatto vada inquadrato nelle relazioni educative adolescenziali, nelle dinamiche che avvengono tra i ragazzi che hanno mondi propri e che sono in una delicata fase di crescita e formazione. Dinamiche adolescenziali che non di rado fanno proprio leva sulla diversità di razza, religione, appartenenza o altro e che a volte sfociano in gesti anche violenti come questo”.
A cura di Redazione Papaboys fonti: Ansa / Avvenire / Umbria 24 (Massimo Colonna)
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Sicuramente questo ragazzino è stato vessato da molti compresa la ragazzina vittima del gesto, sicuramente deprecabile, la reazione forte ha sconvolto i così detti benpensanti, ma sono sicuro che avere un colore di pelle diverso fa ancora il suo effetto. Ai miei tempi uno scapaccione all'uno ed all'altra e tutto si sarebbe risolto. Oggi media ingigantiscono tutto e poi il Crocifisso, ogni tanto qualcuno si ricorda e ne fa una bandiera senza neanche conoscerlo ed amarlo.Speriamo bene e benediciamo questi ragazzi che spesso non hanno una buona guida familiare.